Raffaele Paganini, fra i più grandi ballerini italiani di tutti i tempi, è stato ospite oggi di Storie Italiane per ricordare l’immensa Carla Fracci, morta ieri all’età di 84 anni. “Una donna che ha dato tutto a tutti noi – le sue parole dopo le dichiarazioni molto commosse di ieri – lei ha aperto le porte, ci ha dato la possibilità di essere ciò che siamo, ha portato la danza all’estero. Oriella (Dorella ndr) è stata l’erede di Carla Fracci, quindi abbiamo qui con noi un’altra grande personalità (riferendosi alla collega anch’essa in collegamento ndr)”.



In studio anche Enzo Paolo Turchi, altro grande ballerino italiano: “Credo moltissimo che non può finire così – spiega in diretta su Rai Uno – Carla non può finire così, per me è ancora qui con noi è dappertutto e ci sarà sempre, lassù starà facendo un grande spettacolo con Battiato, tutti i quanti”. Quindi un curioso aneddoto: “Ti racconto una cosa, ero alla Fenice di Venezia e c’era anche lei e mi disse che doveva dirmi una cosa, mi disse che io facevo tutti i tipi di ballo, e poi mi ha detto ‘bravo perchè tu porti la danza in giro e fai tutto perchè ami la danza’, io pensavo mi cacciasse, e tremavo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RAFFAELE PAGANINI E MOLTI ALTRI ARTISTI RICORDANO CARLA FRACCI

Il grande ballerino Raffaele Paganini è stato negli studi di Oggi è un altro giorno per ricordare la scomparsa di Carla Fracci, etoile della Scala morta oggi all’età di 84 anni: “Mi è arrivata una telefonata attorno alle 11:30 di stamattina con scritto ‘Raffo mi dispiace, Carla non ce l’ha fatta’. Lei era veramente la divina, ci sono tantissime danzatrici molto brave… A occhio nudo non si notava ma a cuore aperto la individuavi subito, era eterea, nobile nell’animo e nella vita privata”. Quindi Raffaele Paganini ha proseguito: “Oggi ci sono virtuosismi pazzeschi, grandi salti, grandi evoluzione tecniche, invece che fare 4 giri ne fai 8, invece che fare un salto con una gamba ne alzi prima uno poi l’altra e scendi in quinta. Invece all’epoca non si vedeva ma quella semplicità diceva moltissimo”.



Raffaele Paganini ha raccontato un aneddoto: “Eravamo ad una sera insieme per essere premiati, eravamo dietro le quinte, viene un signore e ci dice che avrebbe messo una musica per noi due e che avremmo ballato. Io ero un po’ imbarazzato ma Carla mi disse “La facciamo? Non c’è problema”. Siamo entrati e abbiamo iniziato a danzare, mai provato nulla, abbiamo ballato insieme per circa un minuto e due che non è poco. Lei faceva cose straordinarie e io le andavo dietro un’esperienza bellissima. Ed è successo un anno fa”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CARLA FRACCI, PAGANINI: “PER NOI ERA UNA MAMMA”. FREDELLA: “VIA IN PUNTA DI PIEDI”

Carla Fracci, etoile della Scala di Milano, simbolo della danza italiana nel mondo, è morta quest’oggi all’età di 84 anni. Un malore improvviso, il ricovero e la situazione che è precipitata nel giro di poche ore. Tanti i colleghi della stella della danza che l’hanno voluta ricordarla a Storie Italiane, a cominciare da Raffaele Paganini, “L’ho amata in maniera spropositata – racconta fra le lacrime – lei mi scelse per un ruolo quando ero un ragazzino, mi ricordo ancora oggi, indicandomi con un dito. Oltre ad essere una grandissima interprete era la nostra mamma. Io ho perso tanto nel mio cuore e avrò sempre questo ricordo meraviglioso di questa donna che sorrideva a tutto e a tutti, dava un’occasione a tutti. Abbiamo perso una donna, un’italiana, straordinaria e una grandissima danzatrice e attrice. Lei era sempre presente, in tutte le stagioni della danza c’è sempre stata, è sempre cresciuta insieme alla danza, c’è sempre stata questa evoluzione Fracci-danza, tutti abbiamo avuto modo di rincontrarla, rivederla, riappassionarci a lei, di non poterla dimenticare, lei era straordinaria. Era la bandiera italiana in tutto il mondo, dobbiamo ringraziarla se abbiamo avuto l’occasione e l’opportunità di muoverci all’esterno del nostro paese natale, lei ha portato la danza all’estero, prima di lei non si conosceva la danza italiana oltre i confini, con lei è stata scoperta e portata ovunque. Noi dobbiamo tutto a lei”.

Così invece un’altra grande etoile come Oriella Dorella: “L’ho saputo adesso, non ho parole, Carla è stata una cosa grandiosa, unica, ha veramente trasformato la danza, le ha dato una capacità interpretativa, eleganza, empatia, straordinaria. L’ho copiata, le ho rubato i movimenti, qualche sguardo, cercando di farlo mio, una grande perdita, una perdita enorme. Donna ironica, molto divertente, che si arrabbiava anche qualche volta. Ci mancherà molto. Non si è mai concessa nulla, era Carla Fracci sempre fino in fondo, un po’ come Nureev. Sono un po’ senza parole ed emozionata. L’ho sentita poco tempo fa, abbiamo parlato di un balletto recente, era stato un arrivederci sapendo di contrarci in giro, e invece no. Grazie per avermi dato questa possibilità di parlare di Carla”. In collegamento anche il ballerino albanese Kledi, divenuto famoso grazie ad Amici di Maria: “Siamo tutti sconvolti, era sorridente, umile, aveva la volontà di portare la danza ai giovani, era sempre ironica, ballava in tv nonostante fosse un etoile, aveva rispetto per l’arte in generale, andava oltre la sua carriera. La ricordo sempre dopo le serate, molto carina, nessuna se l’aspettava: andavamo al ristorante, iniziava la musica e lei era la prima che si alzava e ballava, tutti eravamo un po’ sconvolti e sorpresi che Carla Fracci potesse fare quello che faceva. Era sempre disponibile”.

CARLA FRACCI: IL RICORDO DI ENZO PAOLO TURCHI E DI FREDELLA

Un altro ballerino che ha danzato con la Fracci è stato Enzo Paolo Turchi: “Sono molto commosso, ho vissuto momenti bellissimi con Carla. Quando ero allievo al San Carlo di Napoli dicevamo ‘Speriamo di riuscire a toccarla, era incredibile darle la mano mentre ballavamo’, ho avuto fortuna di ballare con lei e avere bellissimi rapporti, lei mi faceva davvero stare bene, c’era sempre qualcosa da imparare sia quando parlava e sia quando danzava, ti dava onde incredibili, stavi li a guardarla. Per me era il massimo, in questo momento ho un magone… non te l’aspetti. Voglio pensare positivo, sono molto cattolico e penso che dall’altra parte c’è un grande spettacolo, negli ultimi tempi i più grandi sono andati di la e si vede che devono organizzare un grande spettacolo”.

Infine il commento del giornalista Francesco Fredella: “Ho avuto la fortuna di conoscerla a Milano, ero in imbarazzo perchè era un gigante, mi ha detto due cose che porterò sempre nel cuore: disciplina e ironia, erano il sale e la cifra per andare avanti nel successo, la disciplina per la sua arte e l’ironia il valore aggiunto. È sempre stata molto autoironica, Aveva un’eleganza pazzesca, è andata via in punta di piedi”.