Carla Signoris ha parlato a Tv Talk del nuovo esperimento tv “Grande Amore”: «Non mi sento conduttrice, ma narratrice, anche coinvolta, perché sono storie di persone famose e comuni. Tutte le storie raccontate hanno alti e bassi, quindi anche momenti interessanti». Non mancano le ironie: «Chi vorrei come narratrice della mia storia con Maurizio Crozza? Siamo ancora vivi, quindi non si può fare…». Al suo ingresso però ha commentato il siparietto di Alba Parietti da Barbara d’Urso: «Ma lei è talmente spiritosa che può mostrare le sue conquiste, io quali devo mostrare?». Dai social le chiedono come mai in tv non si vede tanto: «Mi vorrebbero ancora di più in tv perché non mi vedono tanto. Ora c’è Grande Amore, che lo guardassero… Certe volte ho rallentato il teatro per dedicarmi al cinema…». Invece sulla scuola genovese: «Sembra che ne sforni uno dietro l’altro, ma è la città che lo richiede forse. Siamo mugugnoni, gente che ha bisogno di guardare il mondo con occhi diversi. Io non sono andata via da Genova anche perché essendo una città anziana io sono sempre la più giovane». Sul suo rapporto con i social: «Io sono così poco social… Siamo di un certo tipo? No, di un certo secolo». (agg. di Silvana Palazzo)



CARLA SIGNORIS A TV TALK

Carla Signoris ha dato una nuova svolta alla sua carriera scegliendo di allontanarsi dal mondo della recitazione per cimentarsi in quello della conduzione. Padrona di casa di Grande Amore, è sbarcata in fascia preserale su Rai 3 lo scorso 14 aprile. Uno show-esperimento che la tv pubblica ha deciso di affidarle sotto la regia dell’autore Angelo Bozzolini. Dato il titolo non ci si può aspettare altro: uno sguardo volto al passato, a quelle grandi passioni che hanno catturato lo sguardo di milioni di appassionati e che ancora oggi sono simbolo di un sentimento che batte ancora. Carla Signoris sarà inoltre ospite della puntata di Tv Talk di oggi, che sceglie di approfondire la sua carriera grazie a un approfondimento a tutto tondo. Dal debutto in teatro avvenuto negli anni Ottanta grazie a La bocca del lupo, diretto da Marco Sciaccaluga, fino all’esordio in tv con Avanzi, dove si affianca ai Broncoviz che annoverano fra gli altri Maurizio Cozza, che sposerà negli anni Novanta.



CARLA SIGNORIS, I LIBRI OLTRE ALLA RECITAZIONE

Da lì il colpo di fulmine con Corrado Guzzanti e Serena Dandini, grazie a Tunnel. E infine la decisione di affrontare la carriera di conduttrice, alternando anche la passione per la scrittura. Il primo libro “Ho sposato un deficiente”, edizione Rizzoli, venduto in oltre 43 mila copie è diventato in poco tempo un bestseller. C’è stato poi nel 2011 “Meglio vedove che male accompagnate” con lo stesso editore, un libro che ruota attorno alla vita di cinque donne che hanno una differente visione dell’amore. E soprattutto dell’uomo ideale, un’impresa in cui serve una buona dose di fortuna. E nelle relazioni negative, dove è l’uomo sbagliato a presentarsi alla porta, è invece necessario un avvocato. 60 anni e un’energia intramontabile quella di Carla Signoris, nota per il suo eterno sorriso e forse meno popolare come moglie e madre. Un’artista a tutto tondo, di quelle vecchio stampo che rievocano nomi importanti come quello di Raffaella Carrà. Anche se distante dagli anni della tv in bianco e nero, che voleva la donna fare un po’ di tutto.



IL SEGRETO DEL MATRIMONIO CON CROZZA

Comica, intrattenitrice, ballerina, conduttrice, spalla e molto altro ancora. E la Signoris rientra perfettamente in questa categoria, come dimostra la sua carriera fatta di tv e cinema, alternata a libri e infine anche la conduzione e il canto. Senza dimenticare le nozze con Maurizio Crozza e la nascita dei due figli Giovanni (20 anni) e Pietro (18 anni). “Ho detto ma è bellissimo, sì andiamo”, rivela in una lunga intervista all’agenzia di stampa Agi, rivelando però di aver contattato il suo psicoanalista subito dopo aver deciso di lanciarsi nel mondo della musica. “Un bel modo di parlare di se stessi”, sottolinea invece parlando di come abbia scelto di affidarsi alla terapia da ormai dieci anni. “Per lungo tempo ho associato l’amore alla morte”, aggiunge pensando anche ai tradimenti e al tema già affrontato nel suo “E Penelope si arrabbiò”, il libro che ha pubblicato quattro anni fa con la casa editrice BUR. Il motivo di questa sua visione funerea è dovuta alle corna ricevute da un ex ragazzo di tanti anni fa, verso il quale però non prova alcun tipo di rancore. “Abbiamo imparato ad andare a dormire senza tensioni tra noi”, rivela invece del suo matrimonio con Crozza. Il dialogo è a suo dire alla base del successo della loro unione, che dura ormai da 27 anni. Anche se, ammette la Signoris, in realtà è stato il marito a insegnarle a non tenersi dentro nulla, preferendo chiarire nell’immediato qualsiasi cosa.