PAPA FRANCESCO ANNUNCIA LE CANONIZZAZIONI DI PIER GIORGIO FRASSATI E CARLO ACUTIS: ECCO QUANDO DURANTE IL GIUBILEO 2025

Papa Francesco lo aveva promesso e annunciato, ora è ufficiale: i beati Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati saranno nuovi Santi della Chiesa durante l’anno del Giubileo 2025 dedicato alla speranza: durante l’Udienza Generale di questa mattina in Vaticano l’annuncio a sorpresa, a braccio, al termine delle foto scattate coi tanti bambini e giovanissimi punti in Piazza San Pietro. L’anno prossimo durante la Giornata dei Bambini e degli Adolescenti, ha detto Papa Francesco alla piazza, «canonizzerò il beato Carlo Acutis»; allo stesso tempo, durante la Giornata dei Giovani del Giubileo la Chiesa canonizzerà il beato Pier Giorgio Frassati.



In termini di date dirette occorre prendere il Calendario dell’Anno Santo dove sono già fissati i periodi delle due giornate: quella dedicata ai bambini è programmata tra venerdì 25 e domenica 27 aprile, mentre il Giubileo dei giovani è fissato tra lunedì 28 luglio e domenica 3 agosto: servirà dunque un nuovo Concistoro (o un semplice documento ufficiale della Santa Sede) per fissare poi le due giornate specifiche, ma intanto è ufficiale che dal 2025 in poi la Chiesa si arricchirà di due nuove figure straordinarie di Santi e testimoni del Vangelo; sia beato Carlo Acutis, simbolo della fede dei millenials, e Pier Giorgio Frassati, autentica voce e “guida” nella testimonianza di fede per tantissimi studenti giovani. Sempre durante l’Udienza Generale, Papa Francesco ha annunciato che il prossimo 3 febbraio 2025 si terrà in Vaticano l’incontro mondiale dei diritti dei bambini, dal titolo «Amiamoli e proteggiamoli». Dal dramma delle guerre al tema delle violenze e degli abusi, i giovani e i bimbi restano al centro della vita della Chiesa, anche come simbolo di quella speranza al centro dell’Anno Santo giubilare del 2025.



LA FEDE DEI GIOVANI E LA SPERANZA DEL GIUBILEO: ECCO COME CARLO ACUTIS E PIER GIORGI FRASSATI SARANNO SANTI PER LA CHIESA

La fede, il carisma e i giovani: spesso viene falsamente ritenuto per il cristianesimo sia qualcosa “per vecchi”, mentre le figure di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati (e non solo loro) raccontano l’opposto, con migliaia di giovanissimi in tutto il mondo che si sono appassionati alla vita cristiana seguendo l’esempio dei santi della porta accanto come i due giovani protagonisti della testimonianza di Gesù.

In vista delle due canonizzazioni che saranno al centro degli eventi cattolici del Giubileo 2025, non serve ricordare quasi l’interesse che da anni esiste in tutta Italia e in larga parte del mondo per l’esperienza di gioia comunicata dal beato Carlo Acutis: già annunciato nel Concistoro del 1 luglio come prossimo Santo della Chiesa, il giovane milanese innamorato dell’Eucaristia – e dalla grande passione per internet e l’informatica – è morto a solo 15 anni per la leucemia fulminante ma ha saputo rendere santa la normalità. Come racconta ormai ogni volta che viene chiamata per una testimonianza la madre Antonia Salsano, chi ha potuto incontrare Carlo ha visto con i propri occhi cosa voleva dire «vivere la presenza reale di Gesù».



Allo stesso tempo, Pier Giorgio Frassati – studente di Torino, terziario domenicano e membro storico della FUCI in università, anche lui morto per malattia fulminante (la poliomelite, ndr) – viene celebrato nella Chiesa come uno dei grandi santi “sociali” del nostro Paese: alpinista, dedito alla cura dei fragili già in tenera età e beatificato già nel 1990 da San Giovanni Paolo II con il titolo di «ragazzo delle otto Beatitudini». Papa Francesco e Benedetto XVI hanno seguito nel solco di Wojtyla l’interesse per il Beato Frassati, tanto da arrivare ora con la canonizzazione alla chiusura del cerchio che semplicemente riconosce la grandezza di un ragazzo già “santo”, seguito e pregato per intercessione da migliaia di giovani. Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati hanno incarnato da vicino cosa significhi una fede viva, una “predicazione” tutt’altro che teorica e intellettuale, ma carnale e viva, come la vita. E per comunicare oggi la fede ai giovani non c’è nulla di più immediato che “comunicare la vita vera”.