LA MADRE DI CARLO ACUTIS E I MIRACOLI DEL FIGLIO: “MANDA DEI SEGNI”
La storia del beato Carlo Acutis non da oggi colpisce per l’età di questo straordinario testimone di fede (nato nel 1991 e morto a Milano nel 2006), per l’impegno nelle sue grandi passioni (computer e cristianesimo) e soprattutto per gli “effetti” che ancora oggi produce in chi vi si accosta con preghiere e richieste di intercessioni. Come racconta in una lunga intervista a “La Verità” la mamma di Carlo Acutis, Antonia Salzano, al primo miracolo confermato e riconosciuto per essere stato reso nel 2020 “Beato” per la Chiesa Cattolica, non si è affatto fermato: «ci sono miracoli in studio alla Congregazione per le cause dei santi. Quel momento potrebbe non essere lontano».
Ad esempio, racconta ancora la mamma, il primo miracolo l’avrebbe fatto addirittura il giorno del suo funerale: «una persona con un tumore al seno l’ha pregato durante le sue esequie». Non aveva nemmeno iniziato la chemioterapia che il cancro improvvisamente e misteriosamente «sparì di colpo». Ma la storia di Carlo Acutis non è solo “miracoli” e segni che continuamente manda anche oggi, garantisce un’impressionata e commossa madre: «casi di tumori spariti istantaneamente» (e verificati come “inspiegabili” dalla medicina, ndr), tante conversioni, miracoli per chi ha perso il lavoro, si stava separando e guarigioni». La sua passione per i più bisognosi anche lontanissimi dalla sua vita iniziò con la cura presa da Carlo Acutis per i clochard del centro di Milano dove passava tutti i giorni, Invece che comprarsi giochi e videogames da ragazzino preferiva comprare sacchi a pelo e coperte per i più poveri: attenzione però, non si tratta di un personaggio “ascetico” e visto quasi con “diffidenza”, era un ragazzo normalissimo e solare, «sorrideva a tutte le persone e questo le colpiva».
ANTONIA SALZANO E IL RICORDO DEL FIGLIO CARLO: “OFFRIVA IL SUO MALE PER ANDARE IN PARADISO”
Carlo Acutis aveva una caratteristica che più di tutte lo rendeva un testimone cristiano moderno: «Cercava sempre di vedere i lati positivi di tutti. Piuttosto taceva. Oggi si chiacchiera tanto e si ferisce. Curiosità e pettegolezzi non gli piacevano». Un ragazzo “diverso” per la sua fede in Gesù ma allo stesso tempo aperto a non far mai pesare negli altri questa sua smodata passione per il Rosario e la preghiera. Ancora oggi, racconta Antonia a “La Verità”, Carlo Acutis parla con lei attraverso segni, come quando le preannunciò in sogno che sarebbe rimasta ancora incinta nonostante fosse sui 40 anni: in pochi mesi il concepimento dei due gemelli Michele e Francesca che oggi hanno 14 anni, anche loro molto devoti.
Preannunciò che sarebbe divenuto beato e poi Santo, così come seppe nel momento più duro della leucemia offrire il suo male e i suoi sacrifici per il bene della Chiesa: «Offro queste sofferenze per il Papa, per la Chiesa e per andare dritto in Paradiso senza passare dal Purgatorio». Riconobbe che di lì a poco avrebbe potuto morire eppure tentò fino in fondo di rassicurare i suoi genitori: così Antonia ricorda quegli ultimi anni in cui Carlo le disse «da qui non esco vivo ma non ti preoccupare, ti darò molti segni».