La vita di Carlo Alberto Dalla Chiesa è impressa nella storia d’Italia con il suo carico inesauribile di forza e insegnamenti, simbolo della lotta contro la mafia e il terrorismo in un’epoca segnata dalle pagine più atroci della criminalità. La sua storia è al centro della fiction Il nostro generale, con Sergio Castellitto, in onda da lunedì 9 gennaio su Rai 1. Era il 3 settembre 1982 quando, in via Carini a Palermo, Carlo Alberto Dalla Chiesa fu assassinato in un agguato mafioso in cui persero la vita anche la seconda moglie, Emanuela Setti Carraro, e l’agente di scorta Domenico Russo.



Chi è Carlo Alberto Dalla Chiesa?

Carabiniere e figlio d’arte, padre ufficiale dell’Arma come suo fratello, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha vissuto la sua esistenza nel costante impegno per disintegrare le trame della malavita, da nord a sud, combattendo anche contro le Brigate rosse. Nato a Saluzzo, in Piemonte, nel 1920, si avvicinò alla divisa molto presto e la indossò per la prima volta all’età di 22 anni. L’alba di una carriera straordinaria e dall’imperitura memoria. Nel maggio del 1982, pochi mesi prima di essere ucciso, Carlo Alberto Dalla Chiesa era stato nominato prefetto di Palermo, lo stesso capoluogo siciliano in cui avrebbe trovato la morte.



Carlo Alberto Dalla Chiesa e l’attentato del 1982 a Palermo nel quale perso la vita

Carlo Alberto Dalla Chiesa è morto insieme alla seconda moglie, Emanuela Setti Carraro, e al suo agente di scorta, Domenico Russo, tutti vittime dell’attentato di via Carini il 3 settembre di 40 anni fa. Il generale era stato sposato una prima volta con Dora Fabbo (sua consorte dal 1945 al 1978, anno in cui morì per un infarto) e con lei ha avuto tre figli: Nando, Simona e Rita Dalla Chiesa. Rimasto vedovo, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa si unì in seconde nozze a Elisabetta Setti Carraro qualche anno più tardi. Due strade che si sarebbero strette per sempre, sino all’agguato che segnò la loro drammatica fine.



Oggi monumenti, libri, film e fiction ricostruiscono la storia e l’impegno del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nella lotta alle mafie e ad ogni perversa declinazione della criminalità organizzata. Tanti i riconoscimenti a lui assegnati nel corso degli anni, tra cui la Medaglia d’oro al valor civile di cui è riportata la motivazione sul sito del Quirinale: “Già strenuo combattente, quale altissimo ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, della criminalità organizzata, assumeva anche l’incarico, come Prefetto della Repubblica, di respingere la sfida lanciata allo Stato democratico dalle organizzazioni mafiose, costituenti una gravissima minaccia per il Paese. Barbaramente trucidato in un vile e proditorio agguato, tesogli con efferata ferocia, sublimava con il proprio sacrificio una vita dedicata, con eccelso senso del dovere, al servizio delle Istituzioni, vittima dell’odio implacabile e della violenza di quanti voleva combattere. Palermo, 3 settembre 1982“.