“Non possiamo permetterci l’incertezza sul Superbonus, sugli extraprofitti bancari e sulla capacità di realizzare gli investimenti del Pnrr. Perchè questa incertezza ci viene immediatamente scaricata addosso in termini di maggiore spread”: questa l’analisi di Carlo Altomonte. Intervistato da Libero, l’economista della Bocconi si è soffermato sulla crescita dei rendimenti dei titoli di Stato: “Sicuramente c’è il tema dell’aumento dei tassi della Banca centrale europea, che incide sui tassi a breve termine. Questo influenza i rendimentia breve dei titoli di Stato, in tutta l’area euro. Sui titoli a lunga scadenza, come i Btp decennali, il rendimento è invece la media delle aspettative sul rendimento dei titoli a breve e su dove andranno i titoli in futuro. Siccome durante l’ultimo meeting la Bce ha detto che i tassi resteranno alti per un periodo abbastanza lungo di tempo, il mercato ha cominciato a scontare il fatto che i tassi non scenderanno, almeno non nei prossimi mesi. Questo produce un effetto di trascinamento su tutte le scadenze, anche quelle più lunghe”.
L’analisi di Altomonte
Altomonte ha rimarcato che in Italia c’è un insieme di questioni che ha lasciato il mercato incerto. In primis, la quantificazione del deficit derivante dal Superbonus: “In assenza di informazioni precise sul costo, implicitamente il debito viene percepito come un po’ più rischioso e questo comporta un potenziale aumento dei rendimenti”. Altro dossier è quello della tassazione degli extraproitti e la minore domanda di titoli di Stato italiani in prospettiva: “Anche perché la Bce non li sta più acquistando, almeno non con l’intensità di prima, e questo ha un impatto sullo spread”. Altomonte ha poi posto l’accento sulla crescita dell’Italia tra la politica restrittiva della Bce e le perplessità sulla capacità di mettere a terra gli investimenti del Pnrr.