Chi è Carlo Azeglio Ciampi?

Definire Carlo Azeglio Ciampi, nato a Livorno il 9 luglio 1920, come uno degli uomini che hanno scritto la storia del nostro Paese non è certamente azzardato. Oltre a essere stato Governatore della Banca d’Italia (incarico svolto dal 1979 al 1993), dove aveva prestato servizio presso alcune filiali nel 1946, è stato più volte Presidente del Consiglio. Il momento più difficile da premier lo ha vissuto dal 1993 al 1994, fase in cui era fondamentale poter contare su un uomo capace che sapesse dare le risposte necessarie alla popolazione alle prese con una grave criis economica.



Il ruolo più importante che le è stato affidato è stato però certamente quello di Presidente della Repubblica dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006. Ancora adesso viene ricordato per essere stato il primo presidente del Consiglio e primo capo dello Stato non parlamentare nella storia della Repubblica. Con lui alla guida, infatti, l’Italia è uscita definitivamente dallo scandalo di Tangentopoli, che aveva coinvolto tantissimi politici e sconvolto gli anni ’90.



Carlo Azeglio Ciampi: perché il suo settennato viene ricordato ancora oggi

Sono diversi i motivi per cui ancora oggi possiamo ricordare il periodo di Carlo Azeglio Ciampi da Presidente della Repubblica. Quei sette anni, infatti, si sono rivelati cruciali per il nostro Paese sotto diversi aspetti. È stato lui, infatti, a ripristinare la festività del 2 giugno come Festa della Repubblica Italiana Negli anni ’70 questa era prevista la prima domenica di giugno, non comprendeva quindi alcun giorno di riposo dal lavoro o da scuola come accade oggi.

Ma c’è un altro motivo per cui il politico viene ritenuto autore di un atto decisivo per il nostro Stato. È stato lui, infatti, in accordo con l’allora premier Romano Prodi, a promuovere l’ingresso dell’Italia nell’euro, convinto che non si potesse attendere oltre per l’adesione a una moneta unica. Pur di raggiungere un obiettivo per lui cruciale, ha fatto il possibile per migliorare lo stato dei conti pubblici anche a costo di introdurre una specifica tassa per l’Europa. Conclusa la sua esperienza politica, ha deciso di visitare una ad una tutte le 107 province italiane come segno di vicinanza ai cittadini.