Carlo Buccirosso è tra gli ospiti della nuova puntata di “C’è tempo per“, lo spin-off di “Unomattina Estate” condotto da Beppe Convertini e Anna Falchi su Rai1. L’attore napoletano è in collegamento dall’isola di Ischia dove lo scorso luglio è stato uno degli indiscussi protagonisti dell’Ischia Global Fest, il festival prodotto da Pascal Vicedomini che è stato il primo Festival “fisico” dopo l’emergenza da Coronavirus. Sul palcoscenico anche l’attore che durante la diciottesima edizione ha ricevuto anche una delle ambitissime statuette. Intervistato da Il Corriere del Mezzogiorno (data 17 luglio 2o20), l’attore parlando dell’evento ha dichiarato: “il successo di questo evento dimostra che la gente ha di nuovo voglia di stare insieme, di aggregarsi senza dimenticare la mascherina. Ottimo segnale. Ma se devo invece ragionare da uomo di teatro e da capocomico che scrive le sue commedie non posso essere ottimista: il pubblico non c’è, i cartelloni nemmeno. Questo vuol dire che fino a ottobre 2021 non vedremo nessun nuovo allestimento… Per il teatro la quarantena non è affatto finita”.



Carlo Buccirosso: “penso di essere migliorato come autore”

Parole dure quelle pronunciate da Carlo Buccirosso che era in uscita con ben due pellicole: “Ritorno al crimine” con Gassmann, Giallini, Leo e Gianmarco Tognazzi e il sequel di “Non ci resta che il crimine”. Naturalmente tutti i film sono stati rimandati per via della pandemia da Covid-19, anche se per Buccirosso l’emergenza non è ancora finito. “Per il teatro “vero”, compagnie che vanno in tournée per tante serate, la traversata del deserto sarà ancora lunga. Per quest’anno so già come andrà a finire: vista la regola delle 200 presenze in sala attori compresi, tra Natale e Capodanno sarà un fiorire di one-man-show, l’unico spettacolo possibile in queste condizioni” ha detto l’attore. Una carriera in salita quella di Buccirosso che parlando del suo successo a La Repubblica ha raccontato: “dovessi dirla tutta, penso di essere migliorato come autore: ho alzato l’asticella, tratto problemi sociali con la giusta ironia, che poi è la cifra che più di altre scatena il ragionamento nel pubblico; mi diverto perché diverto. Su un personaggio , una regia, puoi ragionare, ma se non hai fantasia e capacità nel tradurre quello che ti passa per la testa in un primo e secondo atto, colpi di scena e contenuto finale , non riuscirai mai a fare qualcosa che ti lasci veramente soddisfatto”.

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