La puntata odierna de La Volta Buona si apre con un volto altisonante non solo del cinema italiano ma soprattutto del teatro. Umorismo, goliardia, arte dell’ironia; tutto ciò si può attribuire all’arte di Carlo Buccirosso che parte dal gioco del ‘tritacarne’ parlando del ‘passato’ che corrisponde alla carriera al fianco di Vincenzo Salemme, ma anche del ‘presente’ rappresentato dall’immagine di Diego Abatantuono.
“La separazione, nel mondo dello spettacolo, dimostra come quando terzetti e quartetti si separano non tutti hanno avuto quella fortuna”. Introduce così Carlo Buccirosso il racconto sulla separazione da Vincenzo Salemme con il quale ha trovato i bagliori forse più accecanti della sua carriera. “E’ una bella decisione che rientra un po’ anche in questo titolo della vostra trasmissione. Nel 2001 pensai fosse ‘la volta buona’ dire a Vincenzo che avrei iniziato a scrivere le mie commedie”. L’attore ha poi aggiunto: “Non è stato facile perchè farsi accettare come scrittore nei teatri, dal pubblico… Quindi è dura, ma pensati fosse il momento giusto. Vincenzo mi ha iniziato ad un teatro più allegro, più goliardico”.
Carlo Buccirosso e il rapporto con il politicamente corretto: “Non ne posso più…”
Carlo Buccirosso – sempre nel salotto de La Volta Buona – si è espresso anche a proposito dell’amicizia e dei rapporti personali nel suo settore. “Quanti amici ho? C’è un saggio che ha detto che se hai 4 amici puoi essere felice; e no, non fanno parte del mondo del cinema. Il nostro mestiere è complicato e siamo persone molto strane, per certi versi chiuse e un po’ invidiose”. L’attore ha poi aggiunto: “Delusioni ne ho avute, messaggi ne scrivo anche ma poi se non arriva una risposta, pazienza. E’ complicato creare amicizie in questo mestiere, è più facile frequentare persone che sono fuori da questo mondo”.
Parlando invece del film “La scommessa” prossimo ad uscire in tutte le sale d’Italia, Carlo Buccirosso è stato incalzato da Caterina Balivo a proposito del politicamente corretto. “Non ne posso più, a volte è esagerato; il cambio di parole ad esempio. Anche perchè poi non cambia la sostanza perchè socialmente l’idea non cambia, non è che si guadagna di più. Per chi scrive poi è difficile, c’è una commissione che ti esamina per vedere se c’è qualcosa di politicamente scorretto”.