Non sono mancate scintille tra Carlo Calenda e Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più”, la trasmissione che va in onda domenica pomeriggio su Rai3. La lite è scoppiata quando il leader di Azione, candidato sindaco a Roma, ha accusato la conduttrice di essere «infetta dal morbo grillino». Tutto è partito quando la Annunziata ha fatto un’allusione sui finanziamenti ottenuti da Azione da parte di imprese e big dell’economia, che per la giornalista sarebbero arrivato solo in virtù del nome del leader. «Abbiamo parlato di soldi, il suo partito si è distinto per aver ricevuto un gran numero di donazioni da grandi aziende, molte riconoscibili, tipo Prada, e molti di Confindustria» A quel punto Calenda ha voluto puntualizzare: «La maggior parte non di Confindustria, sono tutte imprese di mercato. Non accettiamo soldi da persone che lavorano con lo stato. Sono tutte eccellenze».
Carlo Calenda ha quindi spiegato che la cosa che gli è piaciuta che «imprenditori del Nord che esportano e da me non possono ottenere nulla, perché hanno base fuori Roma, hanno messo dei soldi. Credo sia meglio finanziarsi così che con le cooperative che lavorano a Roma».
CALENDA VS ANNUNZIATA “MI HA MOLTO ROTTO…”
Lucia Annunziata allora ha replicato: «Le posso dire che questa è la prova dell’estremo privilegio di chiamarsi come lei? Non tutti i partiti giovani ricevono questi consensi». Carlo Calenda allora piccato ha replicato: «Le aziende mi aiutano perché hanno apprezzato il mio lavoro al Mise». La conduttrice si è resa conto che il suo ospite non l’ha presa bene e candidamente ha chiesto: «Un po’ l’ho fatta arrabbiare?». Allora il leader di Azione si è lasciato andare: «Questa cosa del privilegio mi ha molto rotto. Non avete mai chiesto a Rutelli e Veltroni dove abitavano». La giornalista allora ha spiegato: «Io la stimo, ma ognuno nella vita ha il suo destino. Si chiama in un certo modo, viene da un certo ambiente…». E Calenda a questo punto l’ha attaccata: «Sono molto fiero che mio nonno sia Luigi Comencini e che l’altro abbia fatto l’ambasciatore. Ma non sopporto più che la gente insinui con le domande, soprattutto i giornalisti. Così io non posso occuparmi delle periferie. Se avessi un marchietto del Pd adesso non me la fareste questa domanda». Lucia Annunziata ha chiarito che non voleva metterlo sotto processo. «Credo che sia un’infezione grillina che ha pervaso anche il giornalismo serio», ha risposto Calenda, chiudendo l’intervista.