Dall’immigrazione al dossier economia, tanti i temi toccati da Carlo Calenda ai microfoni di Ping pong su RadioUno. Il leader di Azione ha esordito parlato della vicenda della decisione della giudice di Catania Apostolico sui migranti e sul decreto Cutro: “Io suggerirei alla Meloni di fare ricorso in appello, non di fare polemica politica. Lei non è una politica qualsiasi, è la presidente del Consiglio. È molto importante che eserciti il diritto di chiedere una revisione della sentenza ma stia molto attenta a non cominciare un conflitto perenne con la magistratura”. “In punta di diritto non ci sono elementi per definire non legittimo il provvedimento del governo, che è sbagliato per altre ragioni, ma trova difficile una impugnativa sulla base del fatto che la Tunisia, questa è la tesi, sia un Paese insicuro. Su questa base, tutti i Paesi africani sarebbero insicuri”, ha aggiunto Calenda sul punto.
L’analisi di Calenda
Calenda si è poi soffermato sulla vicenda Marelli e non ha lesinato stoccate alla leader dem Elly Schlein: “A Schlein dico, abbiate il coraggio di pronunciare la parola Stellantis, non vi succede nulla. Se avete paura di parlare perchè ci sono i giornali che ripotano le vostre dichiarazioni state facendo un pessimo servizio agli operai, non svolgete la vostra funzione di tutelare un interesse pubblico”. L’ex ministro dello Sviluppo Economico ha parlato anche di Landini: “Landini faccia quel che vuole, quereli o no, io non credo ci sia alcun estremo, io sono un rappresentante eletto, sto esprimendo una posizione politica. Almeno ci confronteremo, gli ho detto confrontiamoci dove vuoi tu, i fatti sono chiari“. Calenda ha poi parlato della possibile depenalizzazione delle droghe leggere e si è detto a favore di una sanzione amministrativa: “Non credo che noi dobbiamo dare il messaggio che farsi le canne sia una cosa positiva, perché non credo lo sia. E lo dice uno che da ragazzino se ne è fatte tante e non era un periodo particolarmente felice della vita. Dopodiché, farsi una canna non è equivalente a una droga pesante, quindi vanno gestite in modo diverso”.