Carlo Calenda tra carriera politica e vita privata nella lunga intervista rilasciata a Oggi è un altro giorno. Il leader di Azione ha esordito parlando dell’emergenza coronavirus: «Questo è un momento in cui siamo circondati da persone che muoiono, forse è la prima volta che la morte diventa una questione collettiva. Non abbiamo vissuto le guerre o altre epidemie. Per la prima volta vediamo la morte intorno a noi come comunità e non come singolo. C’è un comune denominatore di paura, di ansia e di solidarietà». Poi una battuta sulle nuove misure previste dall’ultimo Dpcm: «A maggio abbiamo proposto proprio questo, di dividere i provvedimenti a seconda dell’intensità e della preparazione del sistema sanitario. Purtroppo non è stata fatta l’altra parte: noi proponemmo anche cosa ci voleva per affrontare la seconda ondata. È stato fatto il 50% di quello che serviva. È vero che i soldi sono stati stanziati, ma non sono stati spesi».
CARLO CALENDA: “CON MIA FIGLIA É SCATTATA UNA POTENZA D’AMORE”
Carlo Calenda è diventato padre all’età di 16 anni, un’esperienza che gli ha fatto scattare qualcosa dentro: «Per me è stata l’esperienza che mi ha salvato la vita: ero un ragazzo scapestrato, sono stato bocciato, era un periodo difficile. Sono esploso nell’adolescenza, ma mi è servito. Dalla notte in cui è nata mia figlia ho smesso di fare cavolate, è stata una cosa istantanea». Il leader di Azione ha poi aggiunto: «È scattata una potenza d’amore, perché sai che il neonato dipende da te. Per me è stato così. La potenza del rapporto con mia figlia è stata superiore. Questo si vede dal fatto che ne ho fatti altri tre (ride, ndr)».
CARLO CALENDA E LA CANDIDATURA A SINDACO DI ROMA
Messa da parte la vita privata, Carlo Calenda si è soffermato sulla sua vita politica: «Io ero un tecnico, venivo dalle aziende e ho fatto il ministro senza essere iscritto a un partito. Poi ho visto il disastro uscito dalle elezioni e mi sono iscritto al Pd e mi era stato detto che non saremmo mai andati col M5s. Due minuti dopo che è caduto il Governo, è arrivato il sì al M5s». Carlo Calenda è stato il politico che ha “aperto” la corsa alle Comunali di Roma 2021 annunciando la sua candidatura, ma non punta a diventare sindaco coi voti del M5s: «Io non credo proprio che in una città ci siano i voti dei 5 Stelle, è una grande differenza dalle Politiche: nelle Comunali si valutano le competenze e le proposte delle persone. Io spero nel voto indipendente e razionale».