Il Terzo polo è solo all’inizio della sua storia, ne è sicuro Carlo Calenda. Preoccupato per il 70 per cento di voto populista registrato quattro giorni fa, il leader di Azione ha analizzato i risultati delle elezioni ai microfoni di Avvenire: “Noi, appena nati, siamo a un punto dalla Lega e a 0,30% da Forza Italia, che abbiamo superato in quasi tutto il Centro-Nord. Andiamo bene nei grandi centri e fra i giovani. È un dato molto incoraggiante, preso per di più facendo meno promesse di tutti in assoluto e dicendo che bisogna investire in sanità e istruzione”.



Ora il Terzo polo proverà ad andare oltre questo zoccolo duro, con l’obiettivo di crescere al Sud, tra gli anziani e nei piccoli centri.  Nel 2023, ha proseguito Carlo Calenda, verrà avviato il “processo costituente di una forza liberalpopolare-riformista” per dare vita a un partito unico alle Europee del 2024.



CARLO CALENDA: “GOVERNO CENTRODESTRA DURA POCO”

Passando al centrodestra vittorioso, Carlo Calenda ha affermato che affronteremo uno dei momenti peggiori dell’ultimo secolo con un governo totalmente inappropriato e “con una maggioranza dove già esplodono i conflitti, con una Lega molto indebolita che ogni giorno avrà l’esigenza di ritagliarsi spazi rispetto agli altri due alleati”. L’ex ministro non ha dubbi, l’esecutivo di centrodestra durerà poco e la mancanza di esperienza farà la differenza. Poi Carlo Calenda è tornato sull’alleanza con il Pd, dissoltasi dopo pochi giorni: “Pentito di quel bacio sulla guancia a Letta? Sì, certo. Ma in quel momento non potevo pensare che Letta stesse progettando con Bonelli e Fratoianni un accordo uguale e contrario a quello stretto con me, annullando così di fatto il ruolo del Terzo polo. Non voglio infierire, ma il guaio di Letta è che non ha mai spiegato cosa avrebbe fatto dei voti Pd, oltre al suicidio politico di aver inseguito l’alleanza con Di Maio: gli avrò detto 50 volte che non aveva alcun senso“.

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