«Io mi terrei Draghi a Palazzo Chigi. Si fanno le elezioni, si prende atto che ci vuole una larga coalizione di partiti europeisti e democratici per andare avanti, si fa una bella squadra di governo con Draghi e si va avanti»: Carlo Calenda ha ribadito così il suo progetto in vista dell’elezione del capo dello Stato e delle politiche in programma nel 2023.



Intervenuto ai microfoni di Stasera Italia, il leader di Azione si è anche soffermato sull’ipotesi di introdurre limitazioni unicamente per i non vaccinati: «Sono d’accordo con misure graduali. Sono d’accordo per maggiori restrizioni ai non vaccinati, arrivare al lockdown lo fa l’Austria che ha dieci volte i casi italiani. Ma che ci sia un prezzo da pagare per chi non si è vaccinato, con delle limitazioni, è giusto».



CARLO CALENDA SULLA QUERELLE RENZI-CONTE

Carlo Calenda si è poi soffermato sulla querelle Renzi-Conte, parlando così del leader di Italia Viva: «Io ci ho lavorato insieme al governo bene, alcune cose le condivido e alcune molto meno. Non condivido l’idea che ti presenti con il M5s alle comunali di Napoli e poi in Sicilia con Miccichè: quello è un Centro di tatticismi. Noi abbiamo bisogno di un grande motore riformista e non si fa così, ma come ho fatto a Roma, prendendo il 20%. Penso che sia questa la politica e non quella». Carlo Calenda ha poi ricordato: «Noi siamo il Paese della memoria del criceto. E’ vero che Renzi ha levato Conte e ha fatto arrivare Draghi, ma Renzi è quello che ha messo Conte, mentre il Pd aveva messo il veto su Conte. La verità è che non si capisce niente e se non si capisce niente la gente saluta, non va a votare».

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