Carlo Calenda ha le idee chiare sulla prossima legislatura, un progetto ben delineato con attori definiti. Il leader di Azione, ospite de L’aria che tira, ha nuovamente invocato un governo europeista con Draghi premier, mettendo da parte le distinzioni destra/sinistra e con due criteri: dentro «chi è democratico e chi è europeista». “Arruolabili”, dunque, anche volti del Centrodestra, a partire dal leghista Giorgetti e dall’azzurra Carfagna: «Le persone serie che condividono questi due principi devono stare insieme anche se hanno idee diverse. Altrimenti l’Italia non spenderà un euro dei soldi del Pnrr, si troverà con le braghe calate e butterebbe via una possibilità strepitosa. Noi siamo abituati a litigare, spostando sempre il confine tra destra e sinistra: questa storia deve finire».
Carlo Calenda ha chiesto “coraggio” agli esponenti di Centrodestra che potrebbero fare parte del suo disegno, facendo nomi e cognomi: «La leadership è fatta di visione e di coraggio: se non condividi una cosa, devi dirlo. Giorgetti, Brunetta, Carfagna, Gelmini… benissimo tutti i distinguo, ma a un certo punto cosa vogliamo fare? La vostra voce la fate sentire o continuate a fare quelli che sui giornali prendono una posizione dissenziente ma poi fanno quello che dicono i leader?».
IL DISEGNO DI CARLO CALENDA
Carlo Calenda ha ribadito l’importanza di tenere Draghi a Palazzo Chigi, sottolineando la caratura dell’ex presidente della Banca centrale europea: «Draghi ha l’autorevolezza, non solo la leadership: la sua storia impone il rispetto. Noi non ne abbiamo tanti in Italia così, noi dobbiamo tenercelo caro a gestire il Paese anche la prossima legislatura». L’ex titolare del Mise ha poi bocciato la proposta di Giorgetti di un semipresidenzialismo con Draghi al Colle, puntando su Gentiloni per il dopo Mattarella: «Non funziona: il governo è un’attività di gestione quotidiana di duemila questioni e dal Colle non lo puoi fare. Per me il ticket ideale sarebbe Paolo Gentiloni al Colle, una persona molto traversale ed equilibrata, e Draghi a Palazzo Chigi – le parole di Carlo Calenda – Loro due insieme metterebbe l’Italia al sicuro».