Carlo Calenda non risparmia critiche all’Europa. Il leader di Azione è intervenuto a Oggi è un altro giorno ed ha fatto il punto della situazione sull’emergenza sanitaria ma non solo, ecco le sue parole sul caso Astrazeneca: «La vicenda non è stata gestita bene, anzi è una tragedia comunicativa: i numeri dei sondaggi dicono che il 60% ha paura di questo vaccino. Credo che questo sia uno dei mali che ci sono oggi, un caso di cronaca che diventa un problema di proporzioni galattiche».



Carlo Calenda ha poi messo nel mirino il ruolo dell’informazione: «Oggi nelle nostre democrazie c’è un problema, la pressione della cronaca moltiplicata dai social determina l’impossibilità o la difficoltà di mantenere la barra ferma, ma la barra ferma va tenuta, perché adesso il problema di recupero di fiducia è quadruplo».



CARLO CALENDA: “VACCINI? ERRORI GRAVISSIMI IN UE”

Come dicevamo, Carlo Calenda non ha risparmiato frecciatine a Bruxelles: «Sono stati commessi degli errori gravissimi in Europa. Ho detto a Bruxelles che l’aver incaricato da un mese e mezzo il commissario Ue competente per rafforzare la produzione in Europa è risibile. Secondo me hanno sbagliato anche sui contratti, ma bisogna tenere presente che la negoziazione è stata fatta dalla Commissione Ue con i 27 rappresentanti degli Stati. La ragione è che in quel momento tutti volevano i vaccini e le case farmaceutiche erano molto forti, quindi non sono riusciti a inserire delle clausole e delle penali significative». L’ex titolare del Mise ha poi commentato l’operato del governo Draghi per contrastare l’emergenza economica causata dalla pandemia: «Io credo che possa fare solo quello che sta facendo. Il dl Sostegno secondo me è ancora fragile, perché anche se arriva a ristorare una parte significativa del fatturato perso, consideriamo che questo fatturato è cumulativo. Dobbiamo arrivare a ristorare quasi la totalità. Poi dobbiamo lavorare per gestire la questione dei licenziamenti, serve uno sblocco progressivo».

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