Carlo Capasa, chi è il marito di Stefania Rocca: i figli Leone e Zeno

Carlo Capasa è il marito di Stefania Rocca, celebre attrice italiana dall’invidiabile carriera tra lavori e attività sul piccolo e grande schermo. In parallelo al suo percorso professionale, c’è però una vita privata spesso tenuta lontana dai riflettori e sulla quale si è pronunciata di rado, soprattutto in ospitate televisive. L’attrice è infatti sposata con Carlo Capasa e dal loro amore sono nati due figli, Leone nel 2007 e Zeno nel 2009. Ma chi è l’uomo che ormai da diversi anni è al suo fianco, e con il quale ha costruito una bellissima famiglia?



Carlo Capasa è un noto imprenditore ed è il Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, oltre ad essere stato amministratore Delegato di Costume National, la Maison che ha fondato con il fratello Ennio nel 1986. Dal 2015 è sentimentalmente legato all’attrice e nel 2013 la coppia si è sposata in gran segreto a New York.



Stefania Rocca e il matrimonio col marito Carlo Capasa: “Eravamo a New York…

Non mi volevo sposare perché ho sempre pensato che il matrimonio fosse solo un contratto e che due persone che stanno insieme non abbiano bisogno di un contratto per essere felici“, ha raccontato Stefania Rocca sul matrimonio con il marito Carlo Capasa, in un’intervista a Verissimo nel 2019. “Quando invece è arrivato mio marito ho cambiato idea. Eravamo a New York con i bambini che erano già abbastanza grandi. Lui mi disse che a New York sarebbe stato più facile sposarsi, senza lunghe attese e così ci siamo sposati”.



Parlando invece dei figli Leone e Zeno, Stefania Rocca ha rivelato un retroscena curioso in un’intervista a Da noi… a ruota libera nel 2021. I bambini, infatti, non sapevano che la mamma fosse un’attrice di professione e la scoperta avvenne grazie ad uno strano incontro al supermercato: “Ero con loro due piccolini e all’improvviso una signora mi riconosce e mi chiede se ero l’attrice. I miei figli curiosi si avvicinano e mi fanno ‘ma tu sei Stefania Rocca e fai l’attrice?’, non sapevano che mi chiamassi così!”.