Carlo Conti è stato uno dei tanti personaggi famosi che ha avuto il covid. Il noto conduttore di casa Rai Uno è stato ricoverato in ospedale per superare al meglio l’infezione, e da un paio di settimane è stato dimesso e sta lentamente tornando al 100%. “Sto bene, direi bene – le parole di Carlo Conti in collegamento con il programma di Rai Tre, Cartabianca – il ricordo è abbastanza lontano, ho ancora qualche acciacchetto, non mi so ancora vestire bene (scherza ndr), c’è un po’ di stanchezza, ti lascia un po’ di debolezza, ti lascia strascichi, mi trovo a sonnecchiare anche se non voglio, non sono al 100% ma al 97%, sto facendo una buona convalescenza”. Sul suo ricovero ospedaliero: “Sono stato una settimana all’ospedale Careggi di Firenze con medici e infermieri incredibili, ho visto il modo in cui lavorano, l’impegno, la passione, la dedizione che va oltre il lavoro. Dividevo la mia stanza con il signor Nello, ci siamo detti poche parole ma bastava un sorriso, il dato del saturimetro, per darci forza a vicenda”.
CARLO CONTI E IL COVID: “A TALE E QUALE NON CE L’AVEVA NESSUNO”
Bianca Berlinguer ha quindi chiesto a Carlo Conti se ha mai avuto paura: “Sono sincero non ho mai avuto paura, non ero preoccupato perchè ero in un ottimo reparto, vedevo l’attenzione dei medici, mi sono fidato delle cure e ho capito che il mio organismo stava reagendo bene alle cure, l’ossigeno l’ho tenuto poco con le cannette al naso, una settimana, la febbre solo il primo giorno, le cure stavano facendo effetto e il mio corpo reagiva, ero preoccupato per casa, pensavo a mia moglie e a mio figlio e speravo che il loro tampone fosse negativo, e così è stato”. Carlo Conti non ha ancora capito dove ha preso il virus: “Sono sempre stato molto attento, nello studio a Tale e Quale nessuno ce l’aveva, il sabato prima del tampone ero a cena con amici e loro non lo hanno avuto, non l’ho passato a nessuno e non so da chi l’ho preso”. Sulla situazione di crisi economica attuale dell’Italia: “Seguo come ogni cittadino quanto succede nel nostro paese con attenzione, capisco che è un momento difficilissimo, serve ascoltare tutte le parti di governo e l’opposizione, e trovare punti in comune, bisogna remare nella stessa direzione perchè siamo sulla stessa barca. Mi preoccupa questo enorme quantitativo di nuovi poveri che ci sono, ogni giorno le mense si riempiono sempre più, è una cosa reale, sono tante le categorie che sono ferme. Penso a città come Firenze, Roma, Venezia, con il turismo sono bloccati: dai tassisti agli alberghi, il mondo del turismo è praticamente fermo”.