Carlo Conti torna a ripercorrere la sua avventura con il covid, “positiva” nel senso che non ha avuto gravi effetti sul fisico del noto conduttore televisivo, ma traumatica per via delle sue implicazioni. Carlo Conti, infatti, ha temuto non tanto per se quanto per la sua famiglia, la moglie e il figlio: “E’ una disavventura che ti cambia profondamente – le sue parole rilasciate oggi ai microfoni di Repubblica – ricordo la paura di poter contagiare mia moglie e mio figlio Matteo. Lo stupore di essere positivo, perchè ho sempre tenuto alta la guardia”.
“I primi giorni non ho accusato grandi sintomi – ha proseguito – ma devo ammettere che è stato il saturimetro a salvarmi e consiglio a tutti di averne uno in casa”. Il virus ha colpito Conti ad ottobre scorso, mentre stava conducendo “Tale e quale show”. Inizialmente non aveva manifestato gravi sintomi ma in seguito si è optato per il ricovero in ospedale presso il Careggi di Firenze: “Non ero terrorizzato – ha confidato – anche perché di carattere sono una persona che tende ad avere una buona dose di autocontrollo, ma non è stato semplice”.
CARLO CONTI: “IL VIRUS STAVA PER ATTACCARE I POLMONI”
Come anticipato, inizialmente il virus aveva attaccato il corpo di Carlo Conti in maniera leggera, al punto che lo stesso aveva potuto condurre da casa il suo show di imitazione e musica su Rai Uno. Ma dal venerdì alle successive 48 ore la situazione era peggiorata al punto che Carlo Conti è stato costretto al ricovero: “Il virus stava per attaccare i miei polmoni, ma i medici hanno scongiurato il peggio”. Fortunatamente il conduttore non è stato intubato “è bastato un po’ ossigeno e terapie mediche”, e ora, dopo mesi che lo stesso ha giudicato “difficili” in quanto “il covid ti lascia molta stanchezza”, sta bene. Tra l’altro nello stesso periodo in cui Conti aveva contratto il covid, lo stesso accadde a Jerry Scotti, altro volto amatissimo del piccolo schermo. “Ci scrivevamo tutti i giorni – raccolta il presentatore di Rai Uno – scambiandoci informazioni sulle cure, sul nostro stato d’animo e sul pranzo. Era un modo per trovare un pretesto per sorridere”.