Festival di Sanremo 2025, le ultimissime sul toto-nomi a La volta buona

Oggi pomeriggio, nella nuova puntata de La volta buona in onda su Rai 1, Caterina Balivo affronta un talk sull’imminente Festival di Sanremo 2025 con numerosi ospiti in studio. Domenica ci sarà infatti l’annuncio di Carlo Conti, nel corso del TG1 delle 13.30, sul cast dei Big in gara e l’attesa è davvero elettrizzante. Da mesi ormai impazza il toto-nomi, ma una clip mandata in onda in trasmissione quest’oggi aggiunge qualche suggestione in più sui cantanti che potremmo vedere in gara.



La volta buona, nel filmato, fa i nomi di Elodie, Raf, Clara, Brunori Sas, Tommaso Paradiso, Alex Britti, Achille Lauro e Tony Effe, oltre ad altre cantanti della scena musicale italiana come Anna Pepe, Madame, Francesca Michielin, Noemi e Patty Pravo. Ci sarebbe poi la suggestione del ritorno di Blanco ma anche di Francesco Gabbani ed Ermal Meta; inoltre tre giovanissimi artisti, ovvero Rocco Hunt, Olly e Luchè, avrebbero pezzi molto importanti e forse da podio. Ci sarebbero poi le papabili auto-candidature di Al Bano, i Jalisse, Massimo Ranieri, Fausto Leali e Marcella Bella, oltre ai sogni Gianna Nannini e Tiziano Ferro che Carlo Conti cullerebbe da tempo. Si parla infine dell’ipotesi Fedez che, specifica la clip, “avrebbe scritto una canzone molto personale che avrebbe attirato l’attenzione del direttore artistico“.



Carlo Conti, anticipazioni sui testi di Sanremo 2025: “Si ritorna a parlare del micromondo

Oltre al toto-nomi, a La volta buona è intervenuto anche il giornalista e critico musicale Luca Dondoni in video-collegamento. Assieme a Andrea Laffranchi e Paolo Giordano, nelle scorse ore ha infatti intervistato proprio Carlo Conti nel loro podcast Pezzi e il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo 2025 ha snocciolato alcune anticipazioni sui testi dei brani in gara.

C’è un po’ di tutto, c’è grande tendenza di mercato, quello che vuole il pubblico ma anche qualche sapore bello, qualcosa che non ti aspetti“, ha raccontato Carlo Conti nel podcast, come mostra una clip in puntata. “E quello che mi piace è che non è più un macro-mondo, non parlano dell’immigrazione o della guerra ma si ritorna un po’ a parlare del micromondo, della famiglia, dei rapporti personali. Parlo dei testi di quest’anno. Ci sono più cose umane del micromondo che ci circonda, i rapporti familiari“.