Carlo Conti e il rapporto con mamma Lolette e il papà scomparso quando aveva soli 18 mesi. Un’assenza importante a cui pensa ancora oggi con tanto dolore. “Morì quando avevo 18 mesi, e proprio non me lo ricordo” ha confessato il popolare conduttore dalle pagine del Corriere della Sera a cui ha aperto il suo cuore raccontando il rapporto speciale con mamma Lolette. Un nome particolare che il conduttore ha spiegato così dalle pagine di Panorama: “mio nonno era appassionato di opera, nel ’21 era andato a vedere un’operetta interpretata da una prima donna che si chiamava Colette e disse a mia nonna, all’epoca incinta: ‘Se è una femmina, la chiameremo così’. La convinse, ma all’anagrafe con il pennino e l’inchiostro la C di Colette diventò L”. Dopo la morte prematura del padre, Carlo Conti viene cresciuto dalla madre per cui ha solo parole di grande amore: “mia mamma aveva dedicato la sua vita a me. A volte penso che se fosse stato il mio babbo a crescermi sarei un uomo diverso”. Purtroppo all’età di 40 anni Conti ha dovuto dire all’amata mamma che oggi ricorda così: “mi fece da madre, ma soprattutto da padre. Non aveva una lira: aveva speso tutto in cure sperimentali, inutili. Avrebbe potuto gettarsi dalla finestra con me in braccio”.



Carlo Conti: “mia mamma Loletta era una donna dura”

Carlo Conti dopo la morte del padre Giuseppe di cui non ha nessun ricordo essendo scomparso quando aveva soli 18 mesi è cresciuto con la madre Lolette che gli ha fatto da madre e padre. “Era una donna dura, se necessario. Un giorno trovai un pacchetto di Muratti Ambassador sul frigo. Mi disse: “Prima che lo facciano gli amici, ho pensato di farti provare io”. Mentre accendevo, aggiunse: “Sappi però che il tuo babbo con il fumo c’è morto. Cominciai a tossire. È stata la prima e ultima sigaretta della vita” – ha raccontato il conduttore di Tale e Quale Show. Una donna d’altri tempi che si è dedicata anima e corpo all’amato figlio: “aveva dedicato la sua vita a me. A volte penso che se fosse stato il mio babbo a crescermi sarei un uomo diverso. Non mi sono mai sentito sfortunato. Mamma mi ha trasmesso la leggerezza e l’amore per la vita, oltre all’attenzione per chi aveva meno di noi”. Il conduttore, infatti, pensando alla sua infanzia ha precisato: “sono un privilegiato, non mi lamento… Ho pensato che se questa cosa fosse successa 50 anni fa, mi sarei trovato in una situazione difficile: mia mamma era sola, perché mio babbo è morto quando avevo 18 mesi, e vivevamo in un piccolo bilocale in affitto”.

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