Ha parlato anche del Festival di Sanremo, Carlo Conti, nell’intervista rilasciata al “Corriere della Sera – Sette”. Per lui, la radio è stata il trampolino di lancio per la tv. Dopo l’esperienza al microfono sono arrivate le conduzioni dei programmi pomeridiani sul piccolo schermo, poi le prime serate, fino a un triplo Sanremo di grandi ascolti. Tuttavia, prima dell’aureo tris appena menzionato, ci fu un momento in cui Conti disse no al Festival: “C’è stato un periodo in cui avevano ventilato la possibilità di una mia conduzione – ha chiarito il diretto interessato –, ma non avevo sentito l’azienda compatta sul mio nome. Il bisogno di sentirsi supportato è fondamentale. Volevo che tutti fossero d’accordo su di me e ho preferito declinare l’invito. Forse poi non ero pronto nemmeno io, non avevo ancora l’autorevolezza giusta”.



Negli anni seguenti, però, sono arrivati i tre Sanremo e la prima immagine che viene in mente a Carlo Conti è quella del 2015, anno del suo esordio all’Ariston: “Avevo fatto arrangiare come sigla iniziale ‘La fanfara dell’uomo comune’ degli Emerson, Lake & Palmer. Mi sentivo così, l’uomo comune che da Firenze è arrivato al Festival di Sanremo”.



CARLO CONTI: “IL MIO PRIMO RICORDO DEL FESTIVAL DI SANREMO È LEGATO A LUCIO DALLA”

Un’altra istantanea emblematica delle esperienze matuziane di Carlo Conti è datata 2017, “quando sono entrati dal fondo dell’Ariston Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni. Li ho visti arrivare e ho pensato: chi avrebbe mai immaginato di essere qui con loro, un giorno?”.

Da ultimo, il presentatore ha svelato quale sia il primo ricordo della sua vita connesso al Festival di Sanremo ed è emerso che si tratta di un brano di Lucio Dalla. Più dettagliatamente, Carlo Conti sul “Corriere della Sera – Sette” ha raccontato: “Era il 1971 e ricordo questo signore con barba e cappellino che cantava 4 marzo 1943. Io – nato a marzo – rimasi colpito nel sentir citare il mio mese di nascita in una canzone: parlava del mio mese e pensavo parlasse a me”.