In una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera – Sette”, Carlo Conti ha ripercorso la sua carriera da conduttore e showman, iniziata a 16 anni facendo radio. In particolare, il presentatore si recò presso la sede di una delle prime radio fiorentine e chiese se avessero bisogno di dj: la risposta fu affermativa, ma a titolo gratuito e con lavoro la domenica pomeriggio. Il giovane Conti, entusiasta, accettò subito: “Non c’era nemmeno il regista, facevo tutto io. Fu un periodo fantastico, mi ha insegnato ogni cosa: a parlare senza avere appigli, la velocità, il ritmo, l’improvvisazione; viaggi a braccio, inventi le telefonate e le dediche”.
Pur avendo vissuto il periodo delle discoteche, Carlo Conti ha rivelato di non essere mai stato trasgressivo, anzi: beveva soltanto acqua, non si è mai dissetato con altro, neppure con la Coca Cola. Il suo ruolo gli piaceva perché “il dj era al centro dell’attenzione e aveva sempre un bel riscontro femminile, dunque, pur non essendo un adone, è stato un periodo di notevole allegria e divertimento. Per tanto tempo, fino a prima del matrimonio, ho sofferto di dongiovannite. La mia è una grande forma di amore per le donne“. Una passione la cui genesi affiora probabilmente le sue radici in un passato traumatico: “Credo nasca dalla figura fortissima di mia mamma, per cui nutro grandissima stima e ammirazione, per i suoi sacrifici, per le sue difficoltà – ha detto il conduttore –. Mio babbo è morto quando avevo 18 mesi e lei mi ha fatto da babbo e da mamma”.
CARLO CONTI: “CON ME NON LITIGA MAI NESSUNO, CERCO SEMPRE IL PUNTO DI INCONTRO”
Dedicandosi invece all’introspezione psicologica, Carlo Conti ha rivelato alcuni aspetti caratteriali che lo contraddistinguono. Ad esempio, “con me è impossibile litigare. Non capisco perché si debba litigare. Se fossero tutti come me, non ci sarebbe mai stata una guerra nel mondo. Cerco sempre il punto di incontro, che non vuol dire essere bischeri, ma avere un equilibrio. Quando la gente litiga la verità sta sempre nel mezzo e io cerco sempre quel mezzo”.
Carlo Conti non dà nemmeno mai un giudizio negativo su altre persone: “Nel mio ruolo devo avere un grande rispetto per tutti, specialmente per i colleghi e le colleghe. Non porto rancore nemmeno se qualcuno si è comportato in maniera scorretta nei miei confronti. Il tempo lenisce le asperità e l’invidia non mi appartiene per niente”. Un sogno? “Condurre ‘Linea Blu’. Non tutto il programma, solo una rubrica dedicata alla pesca e alle immersioni; è un programma meraviglioso per me che amo il sole, amo il mare, amo pescare e amo il mondo subacqueo”.