Quella del friulano Carlo Corazza è una storia musicale e personale degna di un’attenzione piena e particolare.  Una carriera di concertista ben avviata in proprio e come accompagnatore di musicisti di pregio del circuito classico internazionale.  Poi le forti difficoltà personali, con la scoperta lunga a tribolata delle gravi debilitazioni connesse alla malattia di Lyme, patologia ancora oggi non chiara nelle sue varie implicazioni anche per la sua prossimità alla fattispecie della sindrome.  L’interruzione della carriera, le lunghe cure, l’impegno nell’associazione “Lyme Italia e coinfezioni” e il ricorso alla disciplina fisico-spirituale del Thai-Chi Chuan per riprendere e potenziare le connessioni intime tra respiro e musica.



Un percorso che lo porta ad una inedita traduzione del pensiero musicale lasciato per anni nel cassetto e che, paradossalmente, la debilitazione ha permesso di venire fuori con forme e sostanza inaspettate.  Quello di una nuova concezione del respiro, dei movimenti, delle immagini generate grazie agli stessi e al contempo l’andare oltre le stesse immagini.



Un disco che proietta il crossover classico percorso dai vari Einaudi e Bosso lungo strade particolari e autentiche.  Dreamer’s Landscape” è questa raccolta di pezzi che tentano un passo oltre il contemplativo e stanno a un livello prima del lasciarsi ingolosire da ambizioni concertistiche.  E’ piuttosto un manifesto aperto e sincero che mette in campo con cura e realismo un bagaglio ricercato, proiettandolo a tratti verso la classica melodia italiana dei cantautori confidenziali.

Come è possibile ascoltare sin dall’iniziale In forma di sogno.  Un pezzo di bravura che parte in maniera sommessa per agganciare temi melodici che coniugano tradizione e senso di eternità.  Un procedere che sta tra il cinematografico e la contemplazione documentaristica, tra vibrati e arie docili.  Il tempo scorre accanto conferma la direzione, creando un piccolo decollo parallelo al tema che l’ha preceduto con un’attenzione alla qualità delle fasi contrappuntistiche.



Dietro il sole sposta l’ago della bilancia dalle parti dell’ascesi, con note che si fanno a larghi tratti più sparse e minimali.  Come una Maree che predilige atmosfere soffici e mosse il giusto.  Oppure Di te …profumo che conferma il gusto e la tendenza per questa linearità melodica ben formata e senza fronzoli, capace di personalizzare tempo e luogo di un’immagine personale cara all’autore.

Dolci ossessioni amare riporta al tocco melodrammatico e fragile del romanzo televisivo d’annata.

Incanti e Volo accentuano ulteriormente la linearità della scrittura, sortendo un bell’effetto da soundtrack documentaristica.  Dialogo con la luna e Sospeso in Edlingerstraße riportano a quell’epica sommersa e distillata dell’inizio del disco, senza tradire la natura eterea e sfuggente che rappresenta la cifra stilistica del lavoro.

Con il terzetto finale Sogno, Visioni e Passeggiata marina il tono si fa sempre più raccolto e minimale.  Crescendo sempre più sporadici lasciano il campo a semplici ed essenziali tocchi di note che accompagnano un dolce e progressivo fermarsi sulla soglia a cercare di decifrare le mosse segrete del silenzio.