Carlo Cottarelli, attualmente senatore con il Partito Democratico, ha annunciato, durante un’ospitata a Che tempo che fa su Rai 3, ha annunciato di essere intenzionato a dimettersi dal suo ruolo istituzionale. “Ho deciso di rinunciare alla mia posizione di senatore”, ha detto a Fabio Fazio, “mi dimetterò questa settimana”.



Carlo Cottarelli spiega che gli è stato offerto anche un cambio di gruppo, “ma non mi sembra giusto anche perché io sono stato eletto nel proporzionale e quindi non hanno voltato il mio nome ma il partito”, e non spiega neppure da chi gli sarebbe arrivata l’offerta, “ma non è né la maggioranza, né i 5 Stelle”. Sulle sue motivazioni, invece, l’ex senatore spiega che “stimo molto Elly Schlein e credo faccia bene a spostare un po’ di più a sinistra il Pd. Ma ci sono differenze che si sono create, come il ruolo del merito”. Infatti, spiega Carlo Cottarelli, “nella mozione Schlein il valore del merito è scomparso e viene quasi criticato. È giusto che quel seggio torni al Pd”, anche perché “la prima non eletta è una persona molto brava, Cristina Tajani, che è anche abbastanza vicina all’area di Elly Schlein”.



Carlo Cottarelli: “Ho accettato un ruolo alla Cattolica”

Dando forma alla sua decisione, Carlo Cottarelli spiega che “l’Università Cattolica mi ha chiesto di dirigere un programma per l’educazione delle scienze economiche e sociali rivolto agli studenti delle scuole superiori, questa è una cosa che farei gratuitamente per spirito di servizio. Andremo a visitare le scuole, a parlare di economica, di diritto, di costituzione. Però questa cosa purtroppo non è compatibile con il Senato”.

“La decisione l’ho presa perché mi sembra una cosa importante questa, utile al Paese”, spiega ancora Carlo Cottarelli, “e poi perché c’è in questo momento storico un’estrema conflittualità tra le due parti; ad esempio, è prassi che le minoranze presentino emendamenti, quasi sistematicamente rigettati anche quando ci sarebbe da discutere della sostanza; d’altro canto, le minoranze spesso propongono emendamenti soltanto per fare ostruzionismo. Non è una critica”, sostiene Carlo Cottarelli, “però non è propriamente nelle mie corde. Pensavo ci fosse un atteggiamento meno conflittuale. Forse nel mio piccolo posso svolgere un ruolo più utile al Paese, tornando a fare il ‘grillo parlante’, il divulgatore“.