Carlo Cottarelli contro il taglio dei parlamentari, il suo sarà un no convinto al referendum in programma il 20-21 settembre. L’economista, ex commissario del governo alla spending review, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Repubblica ed ha tenuto a precisare: «La mia proposta prevedeva una riforma complessiva del bicameralismo con l’abolizione del Senato, utile ad accelerare il processo legislativo e restituire efficienza, non un taglio lineare che, oltre a essere controproducente sotto il profilo della funzionalità delle Camere, è pure inutile». Cottarelli ha spiegato che l’unica ratio dell’intervento è risparmiare, ma in questo caso il risparmio ammonta a solo 57 milioni di euro, cifra irrisoria. E il suo giudizio è tranchant: «Non si stravolge la Costituzione per un beneficio tanto irrisorio: farlo non è solo pericoloso, è stupido».



CARLO COTTARELLI: “TAGLIO PARLAMENTARI, PIU’ DANNI CHE RISPARMI”

Per Carlo Cottarelli il referendum sul taglio dei parlamentari è dannoso proprio dal punto di vista di principio e l’economista ha spiegato che è stata montata ad arte una campagna per fare vedere che si voleva colpire la casta, ma «allora si doveva ridurre la spesa per parlamentare, non il numero». Risparmiare sui costi della politica è certamente un comportamento virtuoso per l’economista, ma «bisogna farlo nel modo giusto. Se voglio tagliare i parlamentari devo eliminare uno dei due rami del Parlamento, il che probabilmente renderebbe più snello il processo». Ed eccoci alla morale della favola: «Finiremo per avere un numero di parlamentari insufficiente per far funzionare bene le due Camere. E, soprattutto, avremo sottratto tempo ed energie per una riforma costituzionale inutile e dannosa, anziché pensare a cose più serie».

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