Carlo Cracco consegnerà la sua famosa pizza a domicilio: in questo periodo di Fase 2 del Coronavirus i ristoranti hanno potuto riaprire in qualche modo la loro attività e anche lo chef stellato ne ha approfittato. Il suo ristorante sorge in Galleria Vittorio Emanuele, la zona più centrale e “in” di Milano: qualche giorno fa, come si legge anche su Il Fatto Quotidiano, Cracco in persona era stato visto sulla porta del locale mentre faceva da pubblicità a se stesso, informando i passanti circa il fatto che il ristorante servisse pasti da asporto. Adesso si potrà anche avere il servizio delivery: ne avevamo parlato soprattutto riguardo alcuni fast food che in Italia avevano aperto questa possibilità (tempo fa l’aveva fatto Burger King) e adesso anche Cracco ha deciso di cogliere la palla al balzo.
CARLO CRACCO CONSEGNA LA SUA PIZZA A DOMICILIO
Il problema, se così lo vogliamo chiamare, è che il suo ristorante non è esattamente economico: ricordiamo che già ai tempi, quando lo chef aveva deciso di aprire, la comparsa della pizza sul menu aveva aperto la più classica delle battaglie sui social network. Ecco: secondo il listino prezzi, la famosa pizza di Carlo Cracco costa 16 euro, non esattamente il costo che ci si aspetterebbe in una normale pizzeria. Non solo: per avere accesso al delivery nel suo ristorante, l’ordine minimo deve essere di 25 euro compreso il trasporto. Altri piatti sono chiaramente ordinabili, ma vanno dai 12 ai 18 euro; non entriamo nel merito del costo in senso stretto, ma chiaramente la scelta di farsi portare il cibo dal ristorante di Cracco può non essere accessibile a tutti. Sicuramente, non a chi vive nelle zone periferiche: il locale ha già specificato che in questo caso non effettuerà le consegne.
Carlo Cracco nel periodo della pandemia da Coronavirus ha decisamente fatto parlare di sé. Alla fine di febbraio, quando ancora l’Italia non era in lockdown, aveva detto di voler tenere aperto il suo ristorante nonostante le tante disdette pervenutegli; poi, un mese più tardi, lo avevamo trovato volontario nell’ospedale da campo costruito a Milano, ovviamente nel ruolo di cuoco. Prima ancora di improvvisarsi “buttadentro” per il suo locale, aveva detto di non prendere assolutamente in considerazione l’idea di separare tavoli e coperti del ristorante con un plexiglass, lanciando invece la controproposta della riduzione dei posti disponibili in sala e che piuttosto avrebbe chiuso. Nel frattempo si è tenuto impegnato con il servizio delivery: se volete, per almeno 25 euro potrete farvi portare a casa anche la sua famosa pizza.