Carlo Freccero, autore televisivo e critico, ex Cda Rai ed ex direttore di Rai 2, ha parlato con la redazione del quotidiano Libero dell’attualità del servizio televisivo italiano, dal quale sempre più giornalisti e presentatori se ne stanno andando. In particolare, partendo dal commentare la scelta di Fabio Fazio e di Luciana Annunziata, ritiene che sia stata “comprensibile. Si vede che entrambi hanno intuito possibili intromissioni sulla scelta degli ospiti o sulla scaletta”.



Per sostituire Fazio, Carlo Freccero pensa che “potrebbe riuscirci Paolo Bonolis”, mentre non fatica a supporre che probabilmente se ne andrà anche “Corraso Augias“. Tuttavia, tende anche a rifiutare l’idea che esista un’egemonia della sinistra in Rai, e spiega che la destra “invece di lamentarsi avrebbe dovuto contrapporre qualcos’altro, un programma più vicino alle loro idee. Loro hanno Bruno Vespa“, ma la differenza con Fazio è che quest’ultimo “è più televisivo”. Complessivamente, comunque, Carlo Freccero sostiene che “ragionare in termini di destra e sinistra non ha più senso” perché “la linea editoriale è unica e trasversale, è la linea del globalismo e del pensiero unico”.

Carlo Freccero: “La Rai è inutile, non è servizio pubblico”

Il problema del pensiero unico in Rai, spiega Carlo Freccero, affonda le sue radici nella “riforma Renzi, che è di una radicalità assoluta, perché rende la Rai sussidiaria del Governo”. Una questione ancora più evidente “prima con la pandemia e ora con la guerra in Ucraina. I partiti non contano più nulla” e complessivamente “la Rai non fa più servizio pubblico, né informazione, ma si limita a ufficio di collocamento per gli amici del partito vincente“.

Infatti, Carlo Freccero spiega che “l’inutilità [della Rai] appare sempre più scandalosa nel caso della guerra in Ucraina che Viale Massini esalta, ma che forse gli italiani non vogliono”. Seppur, infatti, i pensieri dissonanti compaiano, “con la tecnica del panino le conclusioni spettano sempre al conduttore e l’effetto finale è che il dissenso non è opportuno, è stonato. L’opposizione serve solo a reiterare la tesi dominante, fa il gioco della propaganda”. In chiusura, Carlo Freccero riflette sul fatto che “per partecipare da opinionisti bisogna pagare un pedaggio” e lo dimostra “lo spazio che viene dato in tv ai referendum contro l’invio di armi”, nonostante a conti fatti “la sede per parlarne sarebbe proprio la Rai”.