Carlo Fuortes si è dimesso dal ruolo di amministratore delegato della Rai. La decisione, come riportato da Ansa, è stata comunicata nelle scorse ore al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma era nell’aria da tempo. “Da decenni lavoro nell’amministrazione pubblica e ho sempre agito nell’interesse delle istituzioni che ho guidato, privilegiando il beneficio generale della collettività rispetto a convenienze di parte. Prendo dunque atto che non ci sono più le condizioni per proseguire il mio lavoro”, queste le motivazioni dell’addio.
L’ormai ex vertice di Viale Mazzini, dopo avere ripercorso i successi ottenuti dall’emittente statale durante la sua carica, ha preannunciato che ci saranno dei cambiamenti. “Il CdA deve deliberare i programmi dei nuovi palinsesti ed è un dato di fatto che non ci sono più le condizioni per proseguire nel progetto editoriale di rinnovamento che avevamo intrapreso nel 2021. Non posso, pur di arrivare all’approvazione dei nuovi piani di produzione, accettare una programmazione che non considero nell’interesse della Rai. Ho sempre ritenuto la libertà delle scelte e dell’operato di un amministratore un elemento imprescindibile dell’etica di un’azienda pubblica”, ha aggiunto.
Carlo Fuortes si è dimesso da ad della Rai: chi sarà il sostituto?
Dopo che Carlo Fuortes si è dimesso dal ruolo di amministratore delegato della Rai, il Ministero dell’Economia e delle Finanze sta riflettendo su chi sarà il suo sostituto. I nomi in lizza sono diversi. Uno di questi è quello di Roberto Sergio, attualmente direttore di Rai Radio, ma non va escluso anche quello di Marcello Ciannamea, finora direttore della Distribuzione che intenderebbe puntare molto sull’intrattenimento. Infine, potrebbe essere valutato anche il profilo di Giampaolo Rossi, uomo di fiducia della Premier Giorgia Meloni.
La sensazione è che comunque, in virtù delle scadenze imminenti per quel che concerne i palinsesti, il CdA verrà ricomposto in tempi brevi. L’addio dell’ad che era stato designato nel 2021 da Daniele Franco d’intesa con l’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi era infatti annunciato.