Carlo Gilardi, tutti gli aggiornamenti sul caso
Si riaccendono i riflettori sul caso di Carlo Gilardi, il 91enne insegnante in pensione e che da oltre un anno e mezzo vive in una Rsa di Lecco contro la sua volontà. Del caso se ne è a lungo occupata la trasmissione Le Iene ed ora è tornata a parlarne anche Iceberg Lombardia, con Marco Oliva. Due le novità clamorose: la prima ha a che fare con una brevissima uscita lampo di Gilardi dalla Rsa, mentre la seconda invece con l’inizio di due processi proprio legati alla vicenda del pensionato. Da una parte ci sono le due ex amministratrici di sostegno con l’accusa di peculato e a processo sarebbero tornati anche cinque stranieri, tutti extracomunitari, per circonvenzione di incapace.
Era l’ottobre del 2020 quando Carlo Gilardi fu condotto in un ospizio dal quale non sarebbe più uscito nonostante interrogazioni parlamentari, proteste e appelli in tv. In merito ai due processi in corso, quello che vede imputati i cinque extracomunitari era già stato archiviato dalla Corte nel 2017. “Le condotte sono le medesime e sono i medesimi anche i soggetti”, ha spiegato l’avvocato Andrea Artusi, legale della difesa, ai microfoni della trasmissione di Telelombardia. Di parere opposto la parte civile che invece invita a continuare nel procedimento.
Carlo Gilardi: i due processi in corso, fuori da Rsa per poche ore
Nel caso di Carlo Gilardi, ci sarebbero sempre i soldi al centro di tutto, così come per il primo processo, quello per peculato che vede imputate due ex amministratrici di sostegno dell’anziano, entrambe di Lecco. Secondo l’accusa avrebbero usato il denaro dell’anziano per coprire altre spese. Intanto dal 28 ottobre del 2020 Gilardi assiste alle vicende sul suo conto dalla Rsa in cui si trova. Doveva essere un ricovero temporaneo ma ad oggi non sarebbe mai cambiato nulla.
Ad intervenire sulla vicenda è stata Alda D’Eusanio che in collegamento ha commentato: “Ciò che colpisce di questa vicenda è che la generosità, l’altruismo è segno di imbecillità. Questo signora dei propri soldi ci faceva quello che voleva, compreso aiutare chi ne aveva bisogno”. Ad intervenire, anche Guido Colombo (comitato Liberiamo Carlo Gilardi) che ha commentato: “Lui mi ha detto ‘vogliono rinchiudermi per mettermi a tacere’, perché lui aveva iniziato a denunciare ed evidentemente questo dava fastidio a qualcuno”. “Purtroppo pare che il processo per peculato sia solo inerente ad una bicicletta da donna da 1300 euro, ma in realtà si è parlato di una serie di movimenti sospetti e cifre più importanti”, ha aggiunto Colombo, riferendo alcune indiscrezioni da parte della stampa locale. Al momento nessuno del comitato lo avrebbe visto, anche se in occasione di un “avvenimento tenuto segretissimo anche ai suoi cugini”, come spiegato da Colombo, sarebbe stato fatto uscire dalla Rsa. “Hanno organizzato un piccolo incontro a Airuno ma non sono stati avvisati i cugini”, ha aggiunto.