E’ trascorso un anno esatto dal giorno in cui Carlo Giraldi, ex professore oggi 91enne venne chiuso in una casa di riposo di Lecco, seppur contro la sua volontà. A chiedere aiuto alla trasmissione Iceberg Lombardia, su Telelombardia, sono stati i parenti ed il badante che lo seguiva, i quali da un anno non possono vederlo. Intanto dal 27 ottobre 2020, il signor Carlo si trova in una Rsa, dopo essere stato prelevato dalla casa dove viveva. Descritto come un uomo molto generoso, pur essendo molto benestante Carlo aveva deciso di vivere in modo molto umile aiutando i più bisognosi. Un atteggiamento che aveva destato preoccupazioni presso la sorella la quale nel 2017 aveva chiesto l’intervento di un giudice tutelare. Da quel momento anche il suo patrimonio è stato gestito inizialmente dal giudice e poi da amministratori di sostegno, l’ultimo l’avvocato Elena Barra.
E’ stata proprio quest’ultima a collocarlo nella Rsa di Lecco. “Hanno fatto la richiesta i parenti, hanno fatto la richiesta gli amici per entrare ma non è più stato autorizzato nessuno ad entrare”, ha intanto spiegato l’ex legale di Carlo Gilardi, l’avvocato Silvia Agazzi, alla trasmissione di Marco Oliva. A chiedere l’aiuto al programma è anche Brahim El Marzoury, ex badante dell’uomo: “Noi vogliamo sentire dalla sua bocca che non vuole uscire e non vuole vedere nessuno!”.
Carlo Giraldi, 91enne chiuso in Rsa: da un anno nessuno può più vederlo
In collegamento con Iceberg Lombardia, è intervenuto Guido Colombo, del Comitato Libertà per Carlo Gilardi, che ha definito l’uomo un “cristiano modello”. Proprio il fatto che aiutasse buoni e cattivi avrebbe fatto scattare l’allarme: “Se Gesù vivesse oggi forse avrebbero chiuso anche lui in una Rsa”, ha commentato Colombo con amarezza.
L’avvocato Taormina, dopo aver spiegato il lavoro di un amministratore di sostegno ha commentato: “Così come stanno le cose, questo è un sequestro di persona, chiaro e limpido! Questa è una cosa molto grave commessa dall’amministratore e dal giudice che ha dato l’autorizzazione”. Oggi il badante è condannato per circonvenzione di incapace insieme ad altre persone. Lui, di contro, si sostiene asserendo di essere come un figlio per il signor Carlo che lo ha sempre aiutato. Il cugino di Gilardi, Augusto Calvi, alla trasmissione di Telelombardia ha commentato: “La cosa che a noi non va e che non riusciamo a mandare giù è che non ci danno la possibilità neanche di poterlo salutare, senza alcuna spiegazione. Non viene dato il permesso”. Sono in pochissimi a poterlo vedere: l’amministratore di sostegno, il suo avvocato ed il sindaco Alessandro Milani.
Parla il sindaco di Airuno: smentiti i parenti di Carlo
Proprio il sindaco di Airuno, tra i pochi ad essere potuto andare a trovare Carlo Giraldi, ha commentato ai microfoni della trasmissione: “Carlo sta benissimo, non è esatto che io sia l’unica persona che possa andarlo a vedere. Amici di Carlo, persone stimate da Carlo, che lui aveva piacere di incontrare le ha potute incontrare”, ha spiegato Alessandro Milani, smentendo in parte i parenti e l’ex badante dell’anziano 91enne.
Il primo cittadino del paese in provincia di Lecco ha proseguito: “Io stesso quando vado a trovare Carlo non vado di mia iniziativa ma mi rivolto all’amministratore di sostegno”. Tuttavia lo stesso Milani ha confermato come l’ex prof in pensione abbia espresso il desiderio di voler tornare a casa, “le condizioni non vi erano per la sua sicurezza, tutela e tranquillità e per questo è rimasto nella Rsa”, ha aggiunto. Parlando dell’ultimo amministratore di sostegno, il sindaco ha definito la Barra “una persona assolutamente professionale e seria”.