Sembrerebbe non intenzionato, almeno per il momento, a conoscere il proprio padre, il piccolo Carlo Giuseppe Consoli, otto anni, figlio della cantante catanese Carmen Consoli avuto tramite fecondazione assistita. La musicista quarantasettenne, che di recente ha rilasciato un’intervista a Walter Veltroni sul Corriere della Sera, ha eseguito la fecondazione a Londra, in una clinica che prevede che i bambini possano conoscere l’identità del padre. Questa possibilità sembra incuriosire molto anche Carmen, che ha potuto in effetti selezionare il padre del suo bambino e conoscerne quindi alcune caratteristiche. Il padre di Carlo Giuseppe è un medico, diplomato in pianoforte, cultore di Bach e della filosofia, caratteristiche che la cantante avrebbe desiderato trovare in una conoscenza maschile.
Se per ora il piccolo Carlo Giuseppe, che gode dell’affetto e della presenza costante di zii e zie, non sembra molto interessato a conoscere l’uomo che ha contribuito alla sua nascita, sembra che nella madre si stia agitando una grande voglia di dare un volto, e magari una voce, all’uomo, tanto da spingerla a scrivergli una lettera, nella speranza di conoscerlo quanto prima: “Ho cercato di mandare una lettera per anticipare questo momento perché, chiunque sia questo padre a cui io sono molto grata, secondo me gioirebbe nel vedere un bambino così. Quindi non vorrei fargli perdere l’emozione di farglielo conoscere ora. Però Carlo non è intenzionato, perché ha paura che qualcuno occupi il letto grande che ora divide con me. Mi ha detto però una cosa molto importante: ‘Potresti traumatizzarmi’. I bambini si abituano a dei riti, delle abitudini e il momento in cui si sconvolge il loro equilibrio può essere pericoloso”.
Carmen Consoli parla del figlio Carlo Giuseppe: “Ha cambiato…”
Carmen Consoli aveva parlato del figlio Carlo Giuseppe in un’intervista al Corriere della Sera. La cantante ha manifestato orgoglio nei confronti del figlio: “E’ un bambino che oggi ha otto anni, ha una bella testa, è molto portato per la matematica. Adesso è arrivato anche a capire il meccanismo delle radici quadrate. Non perché sia un genio, solo perché è appassionato e curioso. Suona il pianoforte e la batteria, compone le sue prime canzoni, esprime i suoi sentimenti. È arrivato in me e ha cambiato totalmente la mia visione sul mondo. Uno parla di aspettative che vengono costantemente deluse, disattese. Invece mio figlio è stato più delle aspettative, più del desiderio che io nutrivo; ha proprio cambiato la lettura che io ho del mondo, di tutto quello che vedo, di tutto quello che vivo”. Chissà che questa storia non ci riservi un finale da commedia americana, e che questo donatore non possa risultare, alla fine, una conoscenza positiva per la nostra Carmen. Sicuramente avremo modo di leggere nei prossimi mesi novità in merito.