La madre di Carlo La Duca: “Voglio sapere dove si trova mio figlio”

Nuova udienza per la scomparsa di Carlo La Duca, uomo del quale dal 31 gennaio del 2019 non si hanno più notizie. Per la sua sparizione sono stati arrestati dopo tre anni Luana Cammalleri, moglie dell’uomo, e il suo amante, nonché miglior amico della vittima, Pietro Ferrara. Sarebbero stati i due ad averlo ucciso, probabilmente per una questione di eredità: la moglie, infatti, avrebbe voluto tutti i beni di Carlo per sé prima del divorzio.



Concetta, la madre di La Duca, ha parlato a Storie Italiane: “Non sono qui per Luana e Pietro. Non mi giro neanche a guardarli. Sono qui per sentire le testimonianze e scoprire la verità sulla morte di mio figlio. È un mio dovere essere qui. Voglio sapere dove si trova mio figlio. Sono quattro anni che manca, non è un giorno”. La donna ha spiegato ancora: “Erano in fase di separazione e Luana non voleva fargli vedere i bambini. Però i soldi li voleva. C’erano delle liti in continuazione“.



Carlo La Duca, la madre: “Avevo capito che c’era una storia tra Luana e Pietro”

La mamma di Carlo La Duca ha proseguito a Storie Italiane: “Dopo la morte di mio marito lei ha preso coraggio e mi ha aggredito. Io non dicevo niente per amore di mio figlio, per non mettere lite tra marito e moglie. Lei invece l’ha vissuta diversamente”. Concetta ha proseguito: “Luana voleva un altro figlio con Pietro. Perché non pensava agli altri figli che aveva?”. Nelle intercettazioni, i due “amanti diabolici” parlano di un bambino come “Ferrarino”.



La donna ha poi rivelato: “Avevo capito a metà del 2017 che tra Luana e Pietro era cominciato qualcosa. Avevo capito perché c’erano sguardi particolari e l’avevo riferito alla compagna di Pietro Ferrara ma lei l’aveva presa alla leggera. Lei non ci credeva. Loro prima parlavano sempre, non immaginavano che c’erano tutte queste intercettazioni. Quando poi sono stati scoperti, non hanno più parlato. Io mi auguro che loro parlino quanto prima e dicano la verità, voglio sapere dove è mio figlio. I colpevoli sono loro”.