Novità sull’omicidio di Carlo La Duca: il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dagli amanti diabolici, Luana Cammalleri e Pietro Ferrara, accusati della morte dell’imprenditore agricolo, marito della prima e miglior amico del secondo. Come sottolineato da “Palermo Today”, “ha retto la ricostruzione del procuratore aggiunto Marzia Sabella e dei sostituti Alfredo Gagliardi e Luisa Vittoria Campanile, secondo cui l’uomo – sparito nel nulla il 31 gennaio del 2019 – sarebbe stato ucciso dai due, che sarebbero stati amanti sin dal 2017. Il corpo di La Duca non è mai stato ritrovato e l’ultimo posto in cui è stato visto vivo è in alcuni terreni di Ciaculli di proprietà di Ferrara, che gli inquirenti hanno posto sotto sequestro, ma dove finora non sono stati compiuti scavi”.



Rimangono dunque dietro le sbarre i due amanti, che si sono avvalsi ancora una volta della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia e non è stato richiesto al momento un nuovo interrogatorio, anche se questa possibilità non è del tutto escludibile in ottica futura.

CARLO LA DUCA, PARLA LA MAMMA, CONCETTA GRISPINO: “LUANA E PIETRO DEVONO DIRE LA VERITÀ”

A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, martedì 5 aprile 2022, è stata raccolta la testimonianza della mamma di Carlo La Duca, la signora Concetta Grispino: “Se mi aspettavo questa decisione del Riesame? Certo che sì. Loro devono stare lì, passarsi una mano sulla coscienza e dire la verità, dire dov’è mio figlio”.



Tra i motivi della rottura tra lui e Luana c’erano divergenze economiche? “Carlo non aveva un impiego fisso e, si sa, lavorando la terra il raccolto un anno va bene, un anno va male. Ma, se c’è l’amore, si affronta tutto. Quando iniziò la relazione con Pietro Ferrara, Luana si era incattivita: io le avevo detto che quell’amicizia così stretta non mi piaceva, ma lei mi disse che io ero invidiosa. Mi picchiava, ma io non portavo odio, cercavo di dimenticarmi tutto in pochi secondi e la nostra vita rientrava nella normalità”.

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