Carlo Marrale, la nascita dei Matia Bazar
Carlo Marrale sarà ospite di Serena Bortone nella puntata di oggi, mercoledì 5 aprile, di Oggi è un altro giorno. Marrale è stato uno dei membri fondatori del gruppo dei Jet e poi dei Matia Bazar, con Carlo Marrale, Piero Cassano e Aldo Stellita (provenienti dai Jet) con Giancarlo Golzi (ex Museo Rosenbach) e Antonella Ruggiero. Carlo Marrale è autore delle musiche della maggior parte dei successi del gruppo, come Stasera che sera, Per un’ora d’amore, Vacanze romane e Ti sento.
“Io stavo sempre con la chitarra in mano e poi è tutto un lavoro mentale non esiste una tecnica, è un dono che mi è stato dato quello della musicalità. Quando sento in radio le nostre canzoni, delle volte mi stupisco, soprattutto Vacanze romane che è stata cantata “buona la prima”. Eravamo veramente bravi, ci siamo trovati, cinque ragazzi intraprendenti dotati ognuno del suo talento”, ha raccontato Marrale ai microfoni di Radio Number One.
Carlo Marrale: nel 1993 l’addio al gruppo
Nel 1993 Carlo Marrale, dopo diciotto anni di militanza, lascia i Matia Bazar: la partenza di Antonella Ruggiero nel 1989 aveva “squilibrato un asse”, ha raccontato il chitarrista, “i Matia Bazar stavano diventando un’altra cosa e per onestà nei confronti di me stesso e di Aldo ho deciso di fermarmi”, riporta il sito di Salvatore Coccoluto. Nel 1994 Marrale partecipa a Sanremo con il brano “L’ascensore” e pubblica il suo primo lavoro solista “Tra le dita la vita”. L’artista si ritira tra Italia e Spagna coltivando la passione per la fotografia e la pittura. Nel 2003 compone “Odissea” per l’album “Duetto” dei tenori Salvatore Licitra e Marcelo Alvarez. Nel 2007 esce l’album “Melody maker”. Lo scorso anno Caro Marrale e Silvia Mezzanotte, ex voce dei Matia Bazar, hanno iniziato a collaborare: “Ci siamo incontrati prima della pandemia in un modo totalmente casuale in un hotel. Ci siamo riconosciuti e abbracciati. E poi ci siamo seduti e lui ha iniziato a suonare la chitarra e io a cantare. E l’imprinting di quel momento nessuno dei due riesce a dimenticarlo. Le nostre voci si sono unite in una simbiosi assolutamente naturale. Ci siamo guardati in modo stralunato, perché sembrava avessimo sempre cantato insieme. Da lì è nata la volontà di costruire qualcosa insieme”, ha racconto Silvia Mezzanotte a TgCom24.