Continua a tenere banco il caso Cospito, l’anarchico detenuto al 41-bis. Il governo ha deciso di non fare passi indietro e di tenere la barra dritto, ma la violenza verbale sta aumentando considerevolmente con il passare dei giorni. Dopo gli atti dimostrativi, a partire dalle macchine bruciate a Milano, gli anarchici hanno messo la firma su una scritta contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio.



Nelle ultime ore è infatti apparso un messaggio su un muro di viale dell’Università a Lecce riferito al Guardasigilli: “Nordio boia speriamo che tu muoia”. Una frase accompagna da una “A” maiuscola all’interno di un cerchio. L’ennesima intimidazione alle istituzioni sulla quale sta indagando la Digos della Questura. Ma l’esecutivo non ha intenzione di affidarsi a ripensamenti sulla linea da tenere.



Carlo Nordio minacciato di morte: le reazioni

L’intimidazione nei confronti del titolare della Giustizia è stata stigmatizzata dal governo compatto. Così il primo ministro Giorgia Meloni su Twitter: “Nelle ultime ore è stato minacciato di morte il Ministro Nordio ed è stata imbrattata la sede della Rappresentanza italiana presso l’UE a Bruxelles con scritte inneggianti a Cospito. Solidarietà al Guardasigilli e al personale della sede. Lo Stato è al loro fianco e non arretra”. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Minacce di morte al ministro Nordio ed a dirigenti di aziende. Sedi consolari ed ambasciate, imbrattate. Scritte e rivendicazioni inneggiano tutte a Cospito e sono a firma anarchica. Basta minimizzare. Bisogna vigilare. Ma lo Stato e il governo non si fanno intimidire”. Continuo attacco alle istituzioni inaccettabile secondo il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco: “Anche queste nuove minacce di morte indirizzate al ministro della Giustizia, non modificano la fermezza con cui il governo affronta la lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata. La difesa dell’istituto del 41 bis misura voluta da Falcone e Borsellino contro la criminalità organizzata resta uno dei punti fermi difesa della legalità”.

Leggi anche

MIGRANTI, GOVERNO vs PM/ “Il decreto ‘Paesi sicuri’ non cambia nulla, prevale ancora la sentenza Ue”