«La riforma Bonafede è una schifezza ignobile e incostituzionale, resta solo da cancellarla»: netto il giudizio di Carlo Nordio. L’ex procuratore aggiunto di Venezia ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Italia Oggi ed ha trattato i temi più spinosi per quanto riguarda la giustizia, basti pensare al caso Luca Palamara.
A proposito del dossier giustizia, Carlo Nordio ha sottolineato che questo tema sta condizionando la vita politica dal 1992, arrivando a rallentare lo sviluppo economico del Paese. Non c’è distinzione tra giustizia civile e giustizia penale, «sono messe male tutte e due», mentre sulla prescrizione l’ex magistrato è tranchant: «Avrebbe avuto un senso se fosse stata accompagnata da una radicale riforma del codice e da una generalizzata depenalizzazione. […] In realtà il ministro Alfonso Bonafede aveva promesso la contemporaneità e contestualità, ma non ha tenuto fede ai patti, e quella riforma obbrobriosa è entrata in vigore da sola. Resta solo da cancellarla».
CARLO NORDIO: “PALAMARA NON HA DETTO TUTTO”
Carlo Nordio si è poi soffermato sulle dichiarazioni di Luca Palamara nel libro intervista di Alessandro Sallusti, spiegando che l’ex membro del Csm «non ha detto tutto e avrebbe fatto meglio a dirlo prima». E, inoltre, ciò che ha rivelato era già ben noto a tutti i magistrati, ovvero «lo strapotere delle correnti, il mercimonio delle cariche, le interferenze reciproche tra giustizia e politica».
Carlo Nordio ha poi acceso i riflettori sull’aspetto «allarmante» che riguarda il caso del processo a Matteo Salvini – «Palamara adombra condizionamenti ideologici» – per poi invocare una Commissione bicamerale d’inchiesta: «Sono stato, credo, il primo ad auspicare una commissione d’inchiesta, munita di poteri inquirenti e quindi degli attributi anche coercitivi tipici della magistratura. Questo perché i fatti emersi dalle dichiarazioni di Palamara non potranno mai essere chiariti dalle Procure».