I test psicoattitudinali ci saranno a partire dal 2026. La decisione, secondo i sondaggi, vede d’accordo il 37.1% degli italiani mentre un altro 22% vorrebbe estenderli a chiunque copra un incarico di responsabilità in politica o pubblica amministrazione. Carlo Nordio, ministro della giustizia, al Messaggero spiega: “Più di due terzi degli interpellati sono sulla nostra linea. Questa percentuale coincide con quella risultante da altri sondaggi: che la magistratura non gode più della fiducia dei cittadini”. Tutta la procedura dei test sarà gestita dal Csm. “Nelle commissioni esaminatrici ci sarà sempre un docente universitario esperto del settore” spiega ancora Nordio.
Dopo il superamento della prova scritta “il candidato eseguirà il test, probabilmente scritto, seguito da un colloquio durante la prova orale, esattamente come per la verifica di conoscenza di una lingua straniera. Il giudizio finale sarà affidato alla Commissione. Non vedo propri dove sia l’umiliazione del candidato e tantomeno della magistratura” sottolinea il ministro. Non è chiaro se il test adottato sarà il Minnesota: “Può essere sostituito o integrato da altri. Lo decideranno il Cdm e la Commissione”.
Nordio: “Separazione delle carriere? Tempi brevi”
Non solo test psicoattitudinali ai magistrati. Tra i temi caldi in materia giustizia c’è anche quello della separazione delle carriere. Nordio, al Messaggero, spiega: “È nel nostro programma e tra aprile e maggio presenteremo il disegno di legge costituzionale. I tempi, rispetto a quello sul premierato, sono ancora da decidere, ma saranno brevi. Comunque, poiché la maggioranza è solida e la legislatura durerà 5 anni, il tempo per entrambe le riforme ci sarà”.
Parlando del sovraffollamento delle carceri, Nordio spiega: “Il 20% dei carcerati è in detenzione preventiva. I rigorosi paletti che il cosiddetto ddl Nordio ha posto per entrare in prigione prima del processo ridurrà questa percentuale. Il provvedimento sarà approvato definitivamente tra pochi giorni, ma naturalmente non basta. Bisogna intervenire sui tempi dei processi e soprattutto sulla detenzione differenziata dei tossicodipendenti”. Per quanto riguarda invece il tema dei suicidi, “ho appena firmato un decreto che stanzia per quest’anno 5 milioni di euro aggiuntivi per potenziare il servizio di assistenza psicologica ai carcerati. È una cifra che raddoppia lo stanziamento precedente. Stiamo lavorando molto anche sull’edilizia carceraria” aggiunge al Messaggero.