Carlo Pernat, l’uomo che ha lanciato Valentino Rossi, spera nella rinascita del “Dottore”. Per il pilota della Yamaha è un momento difficile, legato secondo il manager genovese alla scuderia. «Per me il problema della sua crisi è dentro la sua squadra, non lui ormai 40enne, né la moto Yamaha», ha dichiarato nell’intervista rilasciata a Libero. Servono nuovi uomini, tra cui un capotecnico, per Pernat, il quale si è detto sicuro che Rossi non smetterà a novembre. «Gli devono sparare alle gambe, ha una paura fottuta di lasciare. Deve però ritrovare il sorriso». A proposito del fatto che ha lanciato il “Dottore”, Pernat si è tolto un sassolino dalle scarpe. «Mi dicevano che l’ho fatto solo perché era raccomandato da suo padre Graziano… Che idioti…». Non mancano i retroscena, come quella cena all’Eliseo con il presidente francese Mitterand. «Forse gli ho fatto un rutto in faccia, una sera a cena all’Eliseo, dove eravamo per la Parigi-Dakar. Sa, con tutto quello champagne… ma credo di essermi messo la mano davanti alla bocca in tempo. Credo».



CARLO PERNAT RICORDA MARCO SIMONCELLI

Nell’intervista rilasciata a Libero il 71enne deus ex machina del mondo dei motori ha parlato anche di Marco Simoncelli. «Per talento è in cima al podio dei migliori che abbia mai avuto come manager, poi Rossi e Iannone. Invece come piloti completi dico Rossi, Sic e Capirossi, questi ultimi due i miei fratelli, per quello che abbiamo vissuto». Se si parla del Sic, allora non si può non affrontare il tema della perdita. «Sportivamente enorme, perché in poco tempo avrebbe regolarmente battuto tutti: Rossi, Lorenzo, Marquez. Umanamente incomparabile. Marco era uno pulito, quasi ingenuo nella sua purezza». Quando Simoncelli è morto in Malesia, Carlo Pernat ha pianto. «Volevo mollare tutto, poi ho dormito due mesi in camera sua a Coriano e i suoi genitori Paolo e Rossella mi hanno convinto a continuare». Sul podio degli “stronzi” invece sistema Max Biaggi, «uno davvero antipatico» negli anni in cui vinceva. «E poi, oltre ad essere un gran pilota, è sempre stato un gran chiavatore». Senza filtri Carlo Pernat.



CARLO PERNAT E LE DONNE

“Free as a bird”, Pernat ha svelato il suo segreto della felicità: divertirsi. «Il tempo non passa, arriva. Ho vissuto quattro vite, girato il mondo 250 volte. Il mio carattere estroverso e la mia totale mancanza di ipocrisia sono la mia forza», ha dichiarato a Libero. E se si parla di donne e sesso parte in quarta: «Ci sono ancora ombrelline che si appostano a giornata davanti ai motorhome dei piloti… Ma è sempre stato pieno di figa». E ha stilato una classifica dei posti dove ha visto più belle donne: dal Riviera di Barcellona al Felina di Valencia, passando per il Babylon e il Penthouse, a Sydney. Potrebbe fare una guida. «Ma in Italia non me lo permettono, ed è uno scandalo che qua i troiodromi non esistano». E se la prende con la legge Merlin: «Siamo l’unico paese civile, o incivile, a non averli. Sarebbe un vantaggio per tutti: per lo Stato che incassa tasse, per la sicurezza delle signorine e dei clienti. È una privazione di benessere sociale. Ma belìn, che palle questa ipocrisia…». Infine, traccia un bilancio dei soldi spesi con le donne: «Credo circa mezzo milione, mi sarei preso una casa al mare… ma poi me la son comprata ugualmente».

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