Nessuna fretta sulla quarta dose: questo il monito di Carlo Perno. Il direttore di microbiologia dell’ospedale Bambin Gesù di Roma è intervenuto ai microfoni di Oggi è un altro giorno per fare il punto della situazione sull’emergenza epidemiologica e ha acceso i riflettori sull’aumento di casi positivi registrato nel corso delle ultime settimane nel Paese. Serve equilibrio, secondo l’esperto, a proposito delle misure da adottare per contrastare il rialzo di infettati, ad un passo dal picco. Attenzione però anche all’aumento di ricoverati…
Ecco l’analisi di Carlo Perno intervistato da Serena Bortone: «Possiamo dire che ci sono due pandemie che si stanno differenziandosi: c’è un numero di infettati che aumenta ma tende ad appiattirsi, cosa che non accade con le terapie intensive. Chi sta male sono i non vaccinati e loro non stanno diminuendo. Il vaccino protegge dalla malattia e dalla morte, questo lo sapevamo già».
CARLO PERNO: “CAUTELA SU QUARTA DOSE”
Nel corso della lunga intervista al programma in onda su Rai 1, Carlo Perno si è soffermato sull’ipotesi quarta dose, rimarcando che a suo avviso servirebbe prudenza, considerando i dati giunti dagli studi sull’efficacia della terza dose contro la variante Omicron: «Noi sappiamo che con tre dosi possiamo proteggere tutta la vita contro tetano, morbillo, eccetera. La quarta dose si fa in quelle circostanze, per esempio l’influenza,nella quale un virus cambia completamente. La domanda è: Omicron buca il vaccino oppure no? Lo stiamo studiando adesso: non sembra bucare le tre dosi, la quarta dose aumenta il tasso di anticorpi, ma non tantissimo. Io aspetterei e sarei cauto». Poi, Carlo Perno ha analizzato così le possibili riaperture delle prossime settimane, lanciando un monito: «Se vogliamo riaprire in sicurezza, qualcosa va modificato: dobbiamo riflettere su quello che dobbiamo fare. Stare chiusi non serve: il virus è uscito dall’uomo ed è tornato negli animali. Di questo virus non ce ne liberiamo: dobbiamo decidere come convivere con il Covid».