Carlo Rovelli commenta il suo recente inserimento nell’elenco dei “putiniani” e la monopolizzazione del pensiero in merito alla guerra in Ucraina. “Mi consola che anche papa Francesco sia nella lista – ironizza il fisico, intervistato dal quotidiano La Verità – E tutta la Cina, l’India, l’America del Sud, l’Africa, e buona parte dell’Asia… Stupisce che Putin sia così popolare. In fondo ha scatenato una guerra devastante: com’è che il mondo è pieno di putiniani lo stesso? Fa pensare, no?”.
Per Carlo Rovelli, “quando c’è un conflitto, chi è coinvolto si radicalizza e ci si concentra solo sui torti altrui. L’Occidente si è coinvolto direttamente nella guerra in Ucraina e ne fa una narrazione a senso unico. Il resto del mondo, che è molto più vasto, ne vede la complessità, i vari lati. Giustamente, a mio parere, considera come priorità la fine della carneficina, non la sfida a fare chi è più gorillone dell’altro, come stanno facendo Occidente e Russia”. Tuttavia il fisico preferisce non parlare di “pensiero unico” perché “penso che il mondo sia pieno di gente che pensa in tante maniere diverse. Ci sono momenti, come ora, in cui Paesi in guerra, come di fatto siamo, scatenano istintivamente una sfrenata propaganda di guerra, in cui il nemico viene demonizzato. Si parla solo dei misfatti del nemico”. Infatti mentre “le bombe russe devastano l’Ucraina e ammazzano civili”, Rovelli ironizza dicendo che “le altrettante bombe che manda l’Occidente non fanno male a nessun civile”. E ipotizza: “anche nel nostro Paese, forse metà della popolazione non ci crede molto a questa propaganda di guerra”.
Carlo Rovelli: “ci sono soluzioni sensate alla guerra in Ucraina, ma…”
Per Carlo Rovelli, recentemente additato come “putiniano”, il problema delle guerre come quella che sta sconvolgendo l’Ucraina “è uscirne. Per uscirne, o si cerca una ragionevole via di uscita, come succede quasi sempre, oppure si va al conflitto totale, come abbiamo fatto nella Seconda Guerra Mondiale, cioè con 70 milioni di morti, un terzo del pianeta in macerie e bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. È questo che vogliamo?” si chiede, sottolineando che “in più oggi non ci sono due bombe atomiche: ce ne sono decine di migliaia e molto molto più devastanti”.
Il fisico Carlo Rovelli invoca “la risoluzione Onu 2202, gli accordi di Minsk, la recente proposta cinese. Di soluzioni ragionevoli ce ne sono. Immediata cessazione delle ostilità, referendum controllati dall’Onu nelle zone contese, accordo che la Nato ritiri basi ostili troppo vicine al confine russo, la smetta di fare esercitazioni simulando attacchi atomici contro la Russia e torni a essere quello per cui è nata: un’alleanza difensiva”. Ribadisce insomma che “di soluzioni ragionevoli ce ne sono infinite” ma che “sono tutte impossibili finché la vera questione resta la questione di chi sia il padrone del mondo”.