S’intitola Quello che non ti dicono, il nuovo libro di Mario Calabresi con protagonista Carlo Saronio, ragazzo ucciso dal terrorismo negli anni Settanta (i cosiddetti ‘Anni di Piombo’) e in particolare da alcuni uomini del Fronte Armato Rivoluzionario Operaio, che per stordirlo usarono una dose eccessiva di cloroformio, la stessa che gli risultò fatale. Inizialmente, infatti, doveva trattarsi di un sequestro, ma l’imperizia dei rapitori ne provocò la morte durante il trasferimento al luogo della detenzione. La famiglia della vittima, ignara dell’esito, concesse ai sequestratori una parte del riscatto, e tempo dopo fu ulteriormente ricattata per ottenere altri 200 milioni in cambio dell’indicazione del luogo di sepoltura. I delinquenti vennero in seguito arrestati in Svizzera.



Il caso Carlo Saronio

La vicenda di Carlo Saronio è in realtà ben più complicata di così, ed è per questo che Mario Calabresi ha tentato di riportarla in auge in un testo tanto incredibile, quasi ‘avvincente’, da sembrare un romanzo. È stato uno dei parenti di Carlo, a dargli il via libera per cominciare, il tutto con un semplice messaggio su Whatsapp: “Buonasera dottor Calabresi, la leggo con piacere perché sono legato a lei dalla perdita di una persona cara a causa del terrorismo. Mi chiamo Piero Masolo, sono prete missionario del Pime in Algeria. E nipote di Carlo Saronio, rapito e ucciso il 15 aprile 1975”. Calabresi ne parla in tutte le presentazioni a cui è invitato, oltre naturalmente a lasciar spazio alla storia di Saronio e a quella dei suoi familiari. Il suo è un caso passato un po’ in sordina dalle cronache storiche, meno celebre rispetto ad altri attentati terroristici che hanno caratterizzato quel periodo. Oggi, tuttavia, Calabresi mira a fare luce sulla vicenda, e questo anche per riguardo ai parenti della vittima, tra chi l’ha conosciuto e chi invece – come padre Masolo – ne ha solo sentito parlare.



Carlo Saronio nel racconto del nipote

“Era annunciata una mareggiata, fin dal mattino le onde avevano cominciato a crescere, non faceva caldo, d’altronde la primavera era iniziata solo da un mese. Carlo aveva insistito perché tutti portassero il costume, promettendo la prima nuotata dell’anno”. Questa la sinossi di Quello che non ti dicono, leggendo la quale si capisce come mai il libro sia stato definito in premessa un ‘romanzo mancato’. Padre Masolo non ha mai conosciuto di persona suo zio, eppure ha sempre ascoltato volentieri i racconti che lo riguardavano. Che – a dire il vero – erano rari: “In famiglia se ne parlava poco. O niente. Ho pensato che… quello che non ti dicono… te lo vai a cercare”. Fu suo padre, vale a dire il cognato di Carlo, a consegnare i soldi agli artefici del rapimento, e Piero – che allora non era neanche nato – ha sempre voluto approfondire quella vicenda; un approfondimento che ha poi affidato alla penna esperta di Mario Calabresi.

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