L’attacco frontale, diretto e privo di qualsivoglia filtro nei confronti del premier Giuseppe Conte è giunto attraverso gli spazi digitali del social network Twitter, veicolato con forza attraverso quattro cinguettii a firma dell’avvocato Carlo Taormina. Il primo: “Il Copasir chiede gli atti a Conte sulla gestione dell’emergenza Coronavirus. Se non li dà tutti commette gravi reati. Aspettiamo. Se li dà tutti fa scoprire i reati che ha commesso. È incastrato”. Per poi, pochi secondi dopo, aggiungere: “Perché il Copasir non sente me ? Ho la mappatura di tutta l’Italia sulle porcherie assassine Coronavirus. Scoprirebbe la gravità di quel che non fanno Conte e magistratura. Chi fa giustizia per gli almeno 30.000 morti che gli errori di Conte hanno provocato?”. Il terzo tweet di Taormina sottolinea ancora che “le manovre fatte da Conte per non far conoscere gli atti autorizzano a qualsiasi sospetto e comunque al sospetto”. Quello finale, infine, ha l’effetto di una pietra tombale sulla questione e non ammette diritto di replica: “Siamo una massa di pecore. Interessano i verbali dal 31 gennaio alla fine di febbraio. Ci sono? Lì stanno le fonti di responsabilità. Conte non chiuse e questo provocò contagi a non finire e migliaia di morti. Doveva chiudere. I tecnici che dicevano? Questo il punto”.
CARLO TAORMINA ATTACCA CONTE: “ITALIANI PRESI IN GIRO”
Non pago dell’ampio “J’accuse” pubblicato a più step su Twitter, l’avvocato Carlo Taormina ha reiterato il suo pensiero attraverso un filmato, nel quale asserisce: “La presa in giro di Conte è totale. Ha reso pubblici gli atti che non hanno niente di segreto e quindi si tratta di una vera e propria presa in giro di tutti gli italiani e soprattutto di tutte quelle famiglie che hanno pianto migliaia di vittime uccise, massacrate, sterminate. Nemmeno una pagina dei pareri espressi dall’Istituto Superiore della Sanità, l’unico organo statale che ha voce in capitolo come tecnico governativo”. Per poi chiosare: “Cosa diceva l’Istituto Superiore il 31 gennaio o giù di lì? Per caso che si doveva imporre il lockdown? Confermo che non abbiamo più da sperare niente. Consegniamoci ai due carnefici, Governo di Conte e magistratura, e chiediamo pietà per essere cittadino onesti, liberi e lavoratori”.