Aveva 90 anni Carlo Ubbiali: è morto oggi, in seguito a problemi respiratori che lo avevano colpito già dall’inizio di maggio. Fa parte di un motociclismo che non c’è più, ma il suo nome è nella leggenda di questo sport: ha vinto 9 Mondiali e 39 delle 74 gare disputate, forse il dato più impressionante riguarda il fatto che per ben 68 volte sia riuscito a salire sul podio. Certo: come detto, stiamo parlando di un altro sport (nel 1951 gli bastarono una vittoria e due secondi posti per festeggiare il titolo iridato, disputando appena 4 gare) ma le percentuali possono comunque essere considerate attendibili al netto di tutto o quasi tutto, e quando Sali sul podio il 91,9% delle volte sicuramente hai messo a referto un dato difficilmente contestabile. Ubbiali era nato a Bergamo nel 1929; lo chiamavano la Volpe per l’astuzia che mostrava in pista, studiando l’avversario fino a che capiva come superarlo e lasciarlo sul posto, ma i colleghi e gli addetti ai lavori gli avevano anche affibbiato il nomignolo di Cinesino.



CARLO UBBIALI E’ MORTO: LA CARRIERA

Lavorando nella concessionaria del padre, Ubbiali divenne presto un appassionato di moto; vinse la Coppa di Bergamo, la sua prima occasione con il motomondiale avvenne quando la MV Agusta, che lo portò a gareggiare in 125. Quando la casa varesotta rifiutò di aumentargli l’ingaggio lui passò alla Mondial, e con essa iniziò la leggenda. Tra il 1951 e il 1960 vinse i suoi 9 titoli mondiali: da specificare che all’epoca non era inusuale competere in due categorie nella stessa stagione, e infatti Ubbiali correva sia in 125 che in 1960. Dal 1952 sarebbe tornato alla MV Agusta per non lasciarla più; il ritiro nel 1960, a soli 31 anni, aveva sicuramente sorpreso ma tra le ragioni che erano state addotte c’erano la volontà di sposarsi e la prematura scomparsa del fratello Maurizio, che era stato il suo storico consigliere tecnico. Ubbiali ha anche un record particolarmente curioso: lo chiamano il professore di Assen perché, su una delle piste ancora oggi riconosciuta tra le più difficili, è sempre andato a podio eccetto che in un’occasione, quando si ritirò dalla gara della 125.

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