Chi era Carlo Urbani, il medico “eroe” della Sars?

Carlo Urbani dottore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), di cui era capo dell’unità investigativa pandemica, è morto il 29 marzo del 2003 ad Hong Kong a causa di Sars (Sindrome respiratoria acuta grave). Urbani era stato il primo medico dell’Oms ad aver identificato il primo focolaio di quella malattia all’epoca nuova e sconosciuta in un uomo d’affari statunitense che era stato ricoverato all’ospedale di Hanoi, in Vietnam.



La sua segnalazione precoce mise in allarme il sistema di sorveglianza globale rendendo possibile l’identificazione di molti nuovi casi, consentendo così l’isolamento dei pazienti prima che il personale sanitario ospedaliero fosse contagiato. Grazie a lui, alla capacità di riconoscere che quella che affligeva il paziente era una malattia virale altamente contagiosa e in grado di evolvere in tempi brevi in polmoniti potenzialmente letali, moltissime vite sono state salvate.



Carlo Urbani, medico eroe della Sars

Pascale Brudon, all’epoca portavoce dell’OMS in Vietnam, il giorno della morte di Carlo Urbani descrisse così il collega venuto a mancare a causa della Sars: “Carlo era un essere umano meraviglioso e siamo tutti costernati. Era soprattutto un medico, il suo primo obiettivo era quello di aiutare le persone. Carlo è stato il primo ad accorgersi che c’era qualcosa di molto strano. Mentre in ospedale le persone diventavano sempre più preoccupate, lui era là ogni giorno, raccogliendo campioni, parlando con il personale dello staff e rafforzando le procedure di controllo dell’infezione“.



Laureatosi presso l’università di Ancona, Urbani aveva compiuto gli studi di specializzazione lavorando sulla malaria e sulla parassitologia medica. Era un esperto di malattie dovute a parassiti nei bambini in età scolare ed era stato anche presidente di Medici Senza Frontiere-Italia. La sua eredità è stata utile anche durante la pandemia di Covid: il suo protocollo è servito ad evitare moltissime vittime.