In una meravigliosa intervista al Corriere della Sera, Carlo Verdone ha voluto raccontare alcuni aneddoti della sua vita. Lo ha fatto seduto comodamente nel suo appartamento di Roma, spiegando di essere diventato molto riflessivo per quanto riguarda il tempo. “Detesto vivere alla giornata”, dice, ma a differenza del passato oggi si fa meno illusioni e non pianifica più grandi progetti per il futuro. Aver accettato di preservare i suoi ricordi, è per lui una carezza che gli reca un grande sollievo.



Il famosissimo attore di origini romane ha poi smentito una famosa diceria sul suo conto. Esperto di farmacia, ha sempre ricevuto la nomea di ipocondriaco, ma lui proprio non ne vuole sapere di essere chiamato così: “Mi pare una leggenda”, confessa Carlo Verdone: “mi sa indicare uno che senza paura va in sala operatoria a farsi fare due anche in un colpo solo?”. Effettivamente, racconta che negli ultimi tre anni lo hanno diviso in due, asportandogli prima la tiroide per poi affrontare altre operazioni, tra cui quella delicatissima alle anche.



Carlo Verdone su mamma Rossella: “Mia madre non se lo meritava, è stata la più grande ingiustizia”

Si parla anche di rughe nell’intervista di Verdone al Corriere della Sera, e sembra proprio che l’attore non abbia alcuna paura di invecchiare. Al contrario, è molto razionale: “Siamo mortali. Anche se nessuno vuole sentirselo dire siamo nati col certificato di morte in mano”. Per l’attore, l’unica speranza è quella di soffrire il meno possibile. “Aver paura della morte è un po’ una str*ata”, continua, “perché come diceva Epicuro quando c’è lei tu non ci sei e viceversa”. Ed è proprio con la morte che Carlo Verdone ha avuto a che fare in modo diretto negli ultimi anni, con la scomparsa della sua adorata mamma Rossana, la quale aveva perso la memoria. L’attore ha confessato di aver passato quattro anni terribili: “Era la persona più buona del mondo, alla quale forse dovevo più di tutti nella vita”.



Sua madre aveva solo 59 anni, e Carlo Verdone non smette di considerarla – giustamente – una grande ingiustizia. “Volevo vedesse ancora altre cose che potevo fare nel lavoro”, spiega l’attore, confessando che è stata proprio sua madre a spronarlo sempre nel corso della sua carriera. Dopo la malattia neurologica, però, non è stata più la stessa: “Mi chiedevo perché proprio a lei, l’ultima persona al mondo che meritava quella tortura”. Carlo Verdone ha anche spiegato di aver perso la fede in quel periodo, oggi recuperata. L’attore di “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”, ha spiegato di credere in qualcosa di superiore e immenso: “Questo mi tiene in piedi”.