Carlo Verdone è ospite di Carlo Conti, nella quarta puntata di Top 10. Il regista e attore romano entra in studio dopo la sfida sui “motorini più diffusi” in Italia negli anni settanta. Verdone si racconta ed è ancora molto dispiaciuto per il rinvio dell’uscita del suo film Si Vive Una Volta Sola, posticipato ovviamente a causa della pandemia. “A pensare che avevo fatto promozione proprio dove è esploso tutto”, commenta Carlo Verdone. “E c’erano i fresconi che dicevano che si trattava di una banale influenza”. Il regista analizza la situazione con la sua spiccata vena ironica, con la consapevolezza che prima o poi tornerà in sala: “Al momento il film è in attesa, ma se non succede nulla di grave penso che uscirà a dicembre o a gennaio. Uscirà e sarà in sala”, garantisce romanticamente l’attore. Non resta dunque che fare il conto alla rovescia per l’arrivo del suo film nelle sale italiane. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Il lockdown di Carlo Verdone
Carlo Verdone ha deciso di prendere tempo per l’uscita del suo film Si vive una volta sola. Non si parla quindi di un’anteprima estiva, ma di un’uscita in sala prevista (forse) per il prossimo novembre. La data infatti non è stata ancora fissata e mentre le arene italiane si preparano a proiettare film cult e vintage, il film di Verdone slitta per cause di forza maggiore. Anche se lo stesso regista in qualche dichiarazione ha rivelato di escludere il periodo che va da settembre a ottobre per l’uscita in sala. “Un cast incredibile“, ha detto invece il regista durante la presentazione del suo nuovo lavoro, “devo dire che raramente ho lavorato così bene con un cast, ho trovato una sintonia tanto perfetta”. Oggi, venerdì 3 luglio 2020, Carlo Verdone sarà invece uno dei super ospiti di Top Dieci, giunto ormai alla sua ultima puntata. Nel frattempo il regista ha già detto la sua sui Drive In aperti a Roma, verso cui ha manifestato un forte scetticismo. “Va bene se lo prendiamo come un simpatico intrattenimento romantico estivo che ci riporta alla fine degli anni Cinquanta“, ha detto a Il Corriere della Sera, “ha senso se, per il caldo, l’auto è decappottabile e ti fumi una sigaretta. Secondo me i giovani non andranno a vedere un film, andranno a pomiciare. Altra cosa è l’Arena”.
Carlo Verdone, ecco cosa gli è mancato nel lockdown
Carlo Verdone ha sentito forte la mancanza di un contatto fisico, un po’ come tutti gli italiani. Nel periodo di lockdown si è dovuto accontentare di vedere gli amici via Skype, ma poi ha iniziato a stufarsi di questa distanza. “L’isolamento era ancora più duro“, ha detto a Il Corriere della Sera, “mi sembrava di stare in prigione. Sono venuto in campagna per il weekend e le strade erano ancora vuote”. Il regista non ha mai apprezzato vedere la Capitale vuota, deserta e sapere i suoi cittadini rinchiusi fra le mura di casa. “Erano immagini malate”, ha detto, “Roma è bella anche con la folla che cammina”. Durante la quarantena, Verdone ha continuato a mantenere un contatto con il mondo del cinema, anche se ha preferito per lo più guardare documentari su artisti come Dalì e Billy Wilder. “Una creatività straordinaria e quasi tutti finiti nel dimenticatoio alla fine dei loro giorni”, ha aggiunto. Anche se il periodo peggiore è ormai alle spalle, Verdone è sicuro che la paura non sia ancora del tutto scomparsa. Forse è più forte la volontà di condividere, di ritornare alla normalità, ma in fondo rimane sempre un leggero timore che la situazione possa precipitare ancora una volta.