Carlo Verdone è intervenuto in qualità di ospite in occasione della puntata odierna di “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. L’attore ha ricordato la figura di Angelo Infanti, esaltandone le caratteristiche umane e morali: “Devo molto ad Angelo Infanti. Quando lo vidi per la prima volta, eravamo a casa di Sergio Leone. Lui era spiritoso, dinamico, generoso e simpatico. Capii subito che era l’uomo ideale per strappare Magda a Furio. Se certi film sono venuti bene è perché lui è stato accanto a me. Aveva una grande personalità ed era un uomo molto generoso”.
In “Borotalco” c’era anche Lucio Dalla: “Cominciarono a uscire degli striscioni che preannunciavano il film. Dalla vide il suo nome scritto in maniera enorme, quattro volte più grosse del regista. Lui mi chiamò, si infuriò. Dopo avere visto la pellicola mi chiamò per complimentarsi con me per il film e per l’omaggio fattogli, ma mi domandò per il futuro di rimpicciolire i caratteri del suo nome”.
CARLO VERDONE: “CARGO BATTENTE BARRIERA LIBERIANA NACQUE COSÌ…”
Nel prosieguo del suo intervento su Rai Uno a “Oggi è un altro giorno”, Carlo Verdone ha sottolineato che “Cargo battente barriera liberiana” fu una frase che ideò lui stesso: “Faceva parte di un monologo che avevo fatto a ‘Radio Anch’io’ anni prima. Mi è venuto bene inserirla nel lungometraggio. Chiaramente era una stupidaggine”. In “Borotalco”, peraltro, c’era anche il cognato di Verdone, Christian De Sica, il quale ha dichiarato che quella è stata una delle produzioni più belle che ha fatto nel corso della sua carriera artistica.
Poi, Carlo Verdone ha sfatato un falso mito che lo riguarda da vicino: “Io non sono ipocondriaco! Manco pe’ niente! Solo per un paio di interviste in cui ho beccato delle diagnosi veramente sfortunate si è creata questa cosa”.