Dopo l’omaggio musicale di Christian De Sica a sua moglie Silvia Verdone, arriva finalmente Carlo Verdone. “Mi sento molto a casa questa sera: c’è Christian, mia sorella che non vedo mai…”. E tra poco arriverà anche sua nipote, la figlia di Christian e Silvia. Nel corso del loro siparietto insieme, Christian lascia molto spazio al cognato. Il tema è la scuola, e in particolare i loro ricordi del liceo. “Ero un timido, però quando sentivo il calore della classe partiva qualche imitazione”, racconta Carlo. Christian gli dà il là: “Lui imitava benissimo il professore di lettere, il professor Fasano…”. A quel punto, Carlo siede in cattedra e indossa un semplice cappello nero: il professore si presentava sempre così, col cappello in testa e il dito giallo di fumo. L’imitazione è da 10 e lode: divertentissima. Verdone non fa battute, ma si limita a caratterizzare il personaggio fino al più piccolo dettaglio della pronuncia. È un talento vero. (agg. di Rossella Pastore)



Carlo Verdone ospite a Una serata tra amici

C’è anche Carlo Verdone, tra gli amici (in questo caso anche ‘parenti’, visto il suo matrimonio con la sorella Silvia Verdone) ospiti di Christian De Sica nello show del sabato sera di Rai1 intitolato – per l’appunto – Una serata tra amici. Recentemente, Verdone è tornato alla ribalta in seguito alla sua denuncia depositata sulle pagine del Messaggero, a cui ha concesso una breve intervista per raccontare il suo rapporto con la città di Roma e in particolare con i luoghi comparsi sullo sfondo dei suoi film. Uno di questi è il baretto di Troppo forte, che sta cadendo in rovina ed è sempre più preso di mira dai vandali. Quando l’ha saputo ci è rimasto malissimo: “Quel locale, immerso nella pineta di Castel Fusano, non soltanto aveva ospitato le riprese del mio film. Era anche un punto di riferimento per tanti romani”. Poi esorta: “I luoghi della nostra memoria vanno preservati, ma la burocrazia favorisce il degrado. Non solo a Roma, in tutta Italia”.



Carlo Verdone ricorda i bei tempi della ‘Casina del Bosco’

Il baretto si chiamava ‘La Casina del Bosco’, e fino a poco tempo fa era ancora frequentato dagli abitanti di Castel Fusano: “Una quindicina d’anni fa”, precisa l’attore, “pensavo di ambientare là una sequenza di un altro mio film. Alla fine ho rinunciato ma mi aveva fatto piacere scoprire che i panini della ‘Casina’ erano ancora ottimi, il gelato sempre di prim’ordine e i romani continuavano a frequentare quel luogo”. Essenzialmente, il problema del bar è che non è ancora uscito il bando per la riassegnazione della concessione. “La vicenda di quel locale è l’ennesima conferma che le lungaggini burocratiche stanno devastando non solo la nostra città ma l’intero Paese”, prosegue Carlo Verdone. “L’immobilismo delle istituzioni genera il degrado e anche il cattivo esempio: se non c’è attenzione per il bene pubblico, come possiamo aspettarci un comportamento rispettoso da parte della gente? Ma a Roma ci sono altri casi di incuria”.



Carlo Verdone: “Non mi rassegno al degrado della Capitale”

Effettivamente, l’elenco fornito in questo senso da Carlo Verdone è abbastanza lungo: “Anni fa un fulmine spaccò la balaustra della statua di Garibaldi al Gianicolo, uno dei luoghi più conosciuti e frequentati della Capitale. Incredibilmente, non è ancora stata riparata. E il cornicione caduto dalle Mura Aurelie è ancora transennato dopo la bellezza di 15 anni: ormai anche la protezione, che invade la strada nel punto in cui curva, è diventata un reperto archeologico coperto dalle erbacce. Una vergogna. Cosa si aspetta a riparare questi danni? Perché nessuno si muove? Di chi è la responsabilità? Non posso rassegnarmi”. E con lui, tanti altri cittadini romani di cui Verdone si erge in un certo senso a rappresentante e paladino, almeno per quanto riguarda il sostegno a questa causa importante che ha per oggetto la salvaguardia del bene comune.