Discendente del padre Leopoldo I e della madre Eleonora del Palatinato-Neuburg, Carlo VI d’Asburgo si proclamerà re di Spagna in seguito alla morte di Carlo II, evento che scatenerà la Guerra di Successione spagnola per volere di Luigi XIV. Sarà tuttavia la morte del fratello Giuseppe I ad aprirgli le porte del Sacro Romano Impero in qualità di Imperatore, motivo che lo spingerà ad abbandonare il trono iberico e tornare in Austria. La sua guida verrà caratterizzata fin dai primi passi verso una riforma continua del suo Paese grazie a cambiamenti nella burocrazia e nella legislazione, così come nella conquista di territori come Serbia e Valacchia perché vengano annesse all’Ungheria. Tuttavia l’opposizione della Francia continuerà a farsi sentire anche negli anni successivi alla sua ascesa al trono, questa volta scatenando l’opposizione anche della Sardegna e della Spagna. Carlo VI sarà costretto alla fine a rinunciare a Sicilia e Napoli per ottenere dai Borbone il Ducato di Parma e Piacenza, accettando che la Lorena ottenga come guida Stanislao Leszczynski e imponendo il regno di Francesco Stefano di Lorena per quanto riguarda il Granducato di Toscana. Secondo quanto scritto nel Maria Theresa di Edward Crankshaw, Carlo VI sceglierà in moglie una delle principesse che agli occhi di tutti era la più bella al mondo, Elisabetta Cristina di Bruswick-Wolfenbuttel. La reale però non riuscirà a dargli un erede maschio, anche a causa della morte del primogenito Leopoldo Giovanni d’Asburgo, che sopravviverà solo pochi mesi. In seguito nasceranno tre figlie, prima fra tutti Maria Teresa d’Asburgo che diventerà Imperatrice al fianco del marito Francesco Stefano di Lorena.



Maria Teresa d’Austria, la politica di Carlo VI d’Asburgo

Il merito della politica di Carlo VI d’Asburgo è legato al regno del fratello Giuseppe I, conosciuto come riformatore della politica imperiale e morto nel 1711 a causa dell’epidemia di vaiolo che colpirà l’Austria. Grazie alle leggi dell’epoca, Carlo VI riuscirà ad assicurarsi che la nipote Maria Giuseppa, primogenita del fratello, non avanzi alcuna pretesa al trono in quanto donna. Al tempo stesso però emetterà la Prammatica Sanzione per legittimare la presenza della figlia Maria Teresa e annullare il Pactum Mutuae Successionis voluto da Leopoldo I. Non tutte le potenze europee però accetteranno davvero il documento, tanto che alla morte del padre la neo Imperatrice dovrà affrontare la guerra di successione austriaca per confermare la propria posizione. Convinto che fosse di primaria importanza che la figlia ottenesse un’istruzione religiosa, sceglierà inoltre che siano i gesuiti a trasmetterle i rudimenti sulle arti. Si raccomanderà al tempo stesso che Maria Teresa si circondi dei Ministri per mantenere il controllo dell’impero e che ascolti i consigli del marito Francesco Giuseppe di Lorena. Quest’ultimo, ricorda Edward Crankshaw nella sua ricerca, verrà accettato formalmente solo quando il fratello Leopoldo Clemente morirà a causa del vaiolo. Nonostante l’invito a trasferirsi a Vienna, Carlo VI continuerà comunque negli anni a valutare altre possibilità per il futuro genero, come Federico il Grande principe di Prussia e Carlo III di Spagna, ma i negoziati non andranno mai a buon fine per via delle differenze religiose e per i rifiuti delle altre potenze europee.

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